/ Elena Riatti / da scoprire diario di viaggio viaggi insoliti
Tanzania: dov’è, quando andare e cosa vedere
Zebra, leone, rinoceronte, bufalo, gnu, struzzo, iena, scimmia, leopardo, fenicottero, elefante, gazzella. Tanti animali messi assieme li ho visti solo in un libro illustrato che sfoglio a mia figlia e… nel cratere Ngorongoro, al nord della Tanzania, un luogo che ha valso davvero il mio viaggio di nozze.
I protagonisti della Tanzania sono proprio gli animali e i Parchi del nord vantano la più alta densità faunistica di tutta l’Africa: la natura in Tanzania va oltre la nostra immaginazione ed è in gran parte ancora intatta.
Dove si trova la Tanzania
Prima di addentrarci su cosa vedere in Tanzania, vale la pena soffermarsi sulla sua geografia: la Tanzania è il paese più grande dell’Africa orientale, affacciata sull’Oceano Indiano e comprende anche l’arcipelago di Zanzibar. Confina con Kenya, Uganda, Congo, Zambia, Burundi, Ruanda, Malawi e Mozambico.
La Tanzania è coperta principalmente da montagne e proprio qui svetta il Kilimanjaro, una delle vette più alte al mondo con i suoi 5895 metri.
Quando andare in Tanzania
Qual è il periodo migliore per un safari in Tanzania, per visitare il cratere Ngorongoro e il Serengeti?
Io ho viaggiato nel mese di settembre, stagione secca, poco piovosa e con molte ore di luce. La stagione più asciutta va proprio da giugno a fine ottobre (stagione secca lunga); novembre e dicembre prevedono rovesci deboli e poco frequenti (stagione delle piogge breve); da fine dicembre a febbraio le temperature si fanno un po’ più alte con poche, piacevoli, precipitazioni; la stagione delle piogge, con grandi rovesci, va da marzo a maggio, con picco in aprile.
La pioggia innesca una vera e propria rincorsa: gli erbivori come gnu, gazzelle e zebre si muovono in branco in cerca dei nuovi pascoli verdi, i predatori della savana li seguono in caccia, mentre turisti da tutto il mondo organizzano il loro safari per avvistarli.
La Grande Migrazione segue quindi la stagione delle piogge: tra i mesi di giugno e settembre un milione e mezzo di gnu e mezzo milione di zebre si spostano da sud a nord attraverso i due fiumi Grumeti e Mara, uno spettacolo da non perdere.
I safari e gli animali in Tanzania
Tra i safari da non perdere ci sono quelli al Parco di Arusha, tra cascate sonanti e laghi multicolori, al Parco nazionale del Tarangiree, tra gli animali della savana e i centenari baobab. Ma non solo: c’è poi il Lago Natron, con i suoi fenicotteri rosa, per entrare al Parco Serengeti da nord e percorrerlo in tre giorni fino a sud: è una delle regioni più belle e ricche di fauna selvatica del mondo, con un’ampia varietà di specie animali straordinarie. Ti capiterà di incontrare le persone del posto, che rendono ancora più speciale l’esperienza del viaggio: molte tribù vivono autenticamente le loro millenarie tradizioni.
Visitare il Parco del Serengeti
Uno spettacolo simile non me lo immaginavo risalendo in fuoristrada il crinale del cratere: una strada rossa e polverosa, piena di buche, con bassi cespugli secchi visibili dal mio finestrino, ma anche da quello di Luca (il mio compagno di viaggio, e di nozze). Partiti presto la mattina dal campo tendato nel Serengeti dove alloggiavamo, avevamo viaggiato a tutta velocità sull’unica strada esistente, incrociando altre 4×4 e seguendo la scia polverosa di altri prima di noi.
Prendere una buca ai 70 km/h si impara presto in un safari: una mano va tenuta stretta alla maniglia della portiera; l’altra deve essere pronta ad attutire l’impatto della testa sul tettuccio (chiuso, perché durante la veloce traversata è meglio lasciar fuori la polvere e il ruggito del motore). Il giallo della savana ci ha accompagnati per metà del tragitto, interrotto solo dal verde di qualche acacia. Varcato il Naabi Hill Gate, portale di ingresso al Parco del Serengeti, il giallo ha lasciato posto al rosso della terra e dei mantelli dei Masai, che nella Ngorongoro Conservation Area vivono in villaggi (alcuni anche visitabili) e si spostano liberamente.
Visitare il cratere di Ngorongoro, il burrone profondo
Risaliamo dunque il crinale sulla nostra fuoristrada fino a quota 2.200 m (così in alto!) e lì si spalanca ai nostri occhi un vero spettacolo. Siamo sulla corona di un cratere di 22 chilometri di diametro e da qui la vista spazia su una superficie interna di 265 chilometri quadrati (in lingua swahili Ngorongoro significa “burrone profondo”). Dopo lo stupore iniziale, i miei occhi passano in rassegna la spianata e mi salta all’occhio una macchia bordata di puntini, che sembrano muoversi… Scoprirò solo più tardi che una gigantesca colonia di fenicotteri affollava le rive di un lago.
Scendiamo nel cuore del cratere, incrociando una tribù Masai che guida delle capre al pascolo e capiamo subito che in questo luogo si è formato un vero e proprio ecosistema, con foreste sulle pareti e al centro tratti di palude, zone aride semi-desertiche, savana, un grande lago.
Incontriamo branchi di zebre, bufali, struzzi, gazzelle; scorgiamo da non troppo lontano un leone e una leonessa in accoppiamento; avvistiamo con il binocolo un rarissimo esemplare di rinoceronte nero; iene gironzolano mostrando il loro ghigno; facoceri si inseguono velocissimi mentre famiglie di elefanti procedono in una lenta fila ordinata.
Non c’è dubbio: Noè deve aver attraccato qui vicino!
Viaggio organizzato in Tanzania
Se visitare la Tanzania è diventato il tuo prossimo sogno nel cassetto, quest’estate parti alla scoperta di questo magnifico paese con un viaggio in Tanzania organizzato da Girolibero. Visiteremo i grandi parchi del nord, faremo tanti safari e resteremo a bocca aperta davanti agli animali della savana e a aobab centenari.
Consigli di viaggio