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Il blog di Girolibero

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Le città più colorate al mondo

Il colore è un modo per fissare nella mente le cose. Lo sa bene l’artista Bernadette Sheridan che si è immaginata una palette di colori per ricordare il nome di ogni persona, basta andare nel suo synesthesia per scoprire di che colore è il nostro! E poi ci sono colori che identificano una città e la rendono memorabile. Città che con la loro architettura colorata cullano il nostro lato più estetico ed edonistico. Case blu, palazzi rosa e oasi verdi: nei nostri viaggi ci sono almeno sette città colorate e ben due Montagne Arcobaleno. Ecco le città più colorate!

Città rosa: Jaipur in India e Tolosa in Francia

C’è Jaipur, la città rosa nel Rajasthan. E poi c’è Tolosa, la città rosa in Occitania. La prima, Jaipur, non è sempre stata rosa. Prima i palazzi erano bianchi e solo dal 1876, in occasione di una visita del Principe di Galles Alberto Edoardo, il Maharaja Ram Singh II ebbe l’idea di dipingere tutta la città di rosa, il colore dell’ospitalità. Da allora è vietato dipingere i palazzi di altri colori che non siano il rosa, e a noi sembra una bellissima idea. La seconda, Tolosa, si è aggiudicata l’appellativo per il colore dei materiali utilizzati nelle costruzioni locali: il mattone e la terra cotta. Il tramonto è il momento migliore per vedere questo lato romantico della città, magari nella piazza principale dove c’è la sede del Capitole con le sue otto colonne rosa.

Città blu: Jodhpur in Rajasthan e Sortland in Norvegia

A otto ore di auto dalla rosa Jaipur, c’è un’altra città monocromatica in India. È Jodhpur, ai confini orientali del grande Deserto del Thar. Passando attraverso una delle otto porte d’accesso ci si inoltra in un dedalo di viuzze intricate, colorate da case bianche, ocra e soprattutto azzurre, colore distintivo della casta dei brahamini, la parte più alta del sistema indiano delle caste. Anche in Nord Europa esiste una città blu: è Sortland, in Norvegia. O meglio, nelle isole Lofoten. È la città più popolata dell’arcipelago, oltre a essere il centro dell’allevamento norvegese di salmoni, ma quello che la rende davvero unica sono i suoi edifici massicci e quadrati dipinti di un rilassante blu marino. Blu è anche il famoso monumento del comune, un’opera d’arte che è il simbolo della città. Per tutte queste ragioni è chiamata la città blu. Perfetta per le foto del nostro album di viaggio nordico!

Città bianche: Ostuni in Italia e Algeri in Algeria

In Italia c’è una famosa città bianca, è Ostuni, grazie al bianco della calce utilizzata nei suoi vicoli e nelle sue case. Cosa fare in questa città? Sicuramente assaggiare piatti tradizionali, come le alici arracanate o la ‘ncaprata; e poi passeggiare nel centro storico (bello il Museo delle Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale) o fare un salto nelle vicine spiagge di sabbia tra la macchia mediterranea.
Altra città bianca è Algeri con i suoi grandi edifici in tipico stile francese dell’epoca coloniale. Si vedono in particolare nella parte bassa della città, costruita dai francesi, dove gli ampi viali alberati e i palazzi con le balconate di ferro battuto le donano un sapore parigino. 

Città verde: Vitoria-Gasteiz in Spagna e Shakhrisabz in Uzbekistan

Il nome originale è Shakhrisabz e la sua traduzione è “città verde”. Si trova a 80 chilometri da Samarcanda, in Uzbekistan, ed è una città antichissima conosciuta in tutto il mondo come il luogo di nascita del grande comandante Amir Temur (Tamerlano), che sotto la sua guida divenne un vero centro di scienza e arte. Verde è anche Vitoria-Gasteiz, in Spagna, nei Paesi Baschi, perché è una delle città europee con più parchi pubblici, viali alberati e giardini. Tra tutti ve ne segnaliamo due: il parco della Florida e l’Anello verde, che circonda per 33 chilometri tutta la zona urbana ed è completamente pedonale e ciclabile! Oltre alle curate oasi naturali, la città ha un bel centro medievale, detto “la Mandorla” per la sua forma tonda e allungata.

Arcobaleno: le montagne in Cina e in Perù

Azzurro, lavanda, rosso terra, rosa e verde, giallo ocra: i colori dell’arcobaleno tutti insieme in una montagna. Nelle Ande, in Perù, tutto questo è vero ed è la montagna Vinicunca, che in lingua quechua significa proprio montagna dei sette colori. Si trova esattamente a Pitumarca, un villaggio di allevatori di alpaca a tre ore di macchina su strade impervie. Ma le Montagne Arcobaleno esistono anche in Cina, nel Parco geologico di Zhangye Danxia, dove la natura si è proprio sbizzarrita con i colori! Ogni stagione, in base al grado di precipitazioni, dipinge con colori diversi queste formazioni geologiche che, meritatamente, sono state ribattezzate col nome di “Montagne Arcobaleno”. Difficile rimanere indifferenti di fronte a una tale meraviglia: le erosioni che si sono succedute in oltre 20 milioni di anni hanno plasmato le rocce creando delle forme davvero incredibili.


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