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Il blog di Girolibero

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I wish I was in Finland: Helsinki e l’arcipelago

Cronaca di una prima volta al Nord: un viaggio attivo-ma-non-troppo dalla capitale Helsinki al Baltico traboccante di isole, in una terra da sempre stretta tra Russia e Svezia… ma che sceglie l’Europa.

Gli ingredienti di un viaggio tra Helsinki e l’Arcipelago:

  • un paio di scarpe da trekking
  • pantaloncini da bici
  • un kayak
  • mascherina da notte (in estate il sole ama fare gli straordinari)
  • il sorriso!

Helsinki: kippis!

Ti è mai capitato di mettere piede in un posto e… sentirti bene?

A Helsinki succede prima. In fase di atterraggio, quando i piedi a terra ancora non li hai.

È la prima immagine che mi viene in mente quando mi chiedono di descrivere la Finlandia: atterri su una striscia di verde appuntito a perdita d’occhio, tanto da chiedersi dove sia la città. Poi prendi un taxi e neanche ti accorgi di essere arrivata in centro.

A Helsinki è la città ad essere in mezzo ad un parco, e i palazzi sembrano più l’eccezione che la regola. In estate la gente si toglie i sandali e mette i piedi nei laghi. O passeggia tra le Esplanadi, ascoltando concerti blues o di classica. Sempre pinta di caffè muniti. Helsinki ha una piazza (Kauppatori) vista golfo: volgi lo sguardo al di là delle -deliziose- bancarelle e vedi le isole: roccia-pini-casetta rossa in rapida sequenza.

Riassumendo: a Helsinki, una mano libera per il caffè e un piede in acqua, si sta bene.
(PS: è la meta perfetta anche per un weekend alla scoperta del design).

Helsinki centro: Esplanadi

Il Parco Nazionale dell’Arcipelago

Se mancano le chiese traboccanti di statue e dipinti (a patto che non vi imbattiate in una chiesa ortodossa), il vero senso del sacro lo trovi tra i pini. Camminare in un bosco finlandese è andare un po’ alla radice della propria religiosità, e il percorso è fatto di:

colore, profumo, silenzio.

Il muschio ad esempio: non è verde. È verde chiaro, verde scuro, a volte più freddo, pastoso, azzurro e perfino giallo. Se lo pesti sprofondi, come crescesse in aria e non su lastroni scuri di granito primordiale.

I germogli di “spruce” (abete rosso) se li strofini profumano. Profumano i fiori curativi, simili alle nostre Dafne, i tappeti di mughetto, il legno fin dentro alla città. E la pioggia amplifica tutto.

E poi il silenzio, che ti viene naturale. C’è un punto preciso sull’Isola di Örö, in cui i ragazzi del posto ti chiedono di fermarti e ascoltare: gli unici rumori sono i fringuelli, il vento e il mare di là dei pini. È un punto speciale dove nessuno ti chiederà mai di fare silenzio. Semplicemente viene da sé.

Boschi

Il faro di Bengtskär

Dal senso del sacro a quello di lontananza: all’isola di Bengtskär si arriva in 1 ora di barca. È l’ultimo avamposto finnico a fare i conti con l’umore del Baltico, un insieme di rocce con sopra un grande faro scuro. La guardiana, Paula, ci vive da 20 anni col marito, il contatto col mondo assicurato da turisti che scelgono un posto ai confini dell’immaginario… e anche dal wi-fi.

Ci racconta la storia dei bambini nati e vissuti lì fino a 10 anni, che a inizio ‘900 sbarcarono per la prima volta sulla terraferma: “Che fiori grandi!” urlarono, vedendo gli alberi.

L’isola fa un baffo a Photoshop: saturazione e contrasto mai visti. Pozze d’acqua blu cobalto, rocce grigie, alghe verde acido e muschi gialli, casa rossa (e poteva forse mancare?), mare e cielo. Ah, e le anatre (Eider) che nidificano nell’orto di Paula, una specie in via d’estinzione e nuova missione ambientalista di governo e abitanti.

Bengtskär è lontano mille scie d’acqua da ogni dove, un po’ come la Finlandia, quando in volo la vedi sparire con le sue isole tra le nubi.

Isola faro di Bengstkär

Sauna addiction!

In Finlandia ti senti quasi come una batteria, ti carichi un po’ alla volta. Anzi, prima ti scarichi del tutto con una sauna, meglio se vista lago, e non è difficile trovarne. Segue un tuffo in un mare a 12°C (era giugno…), e la sensazione di tanti aghi piantati nella pelle.

Più che una tortura la vedrei piuttosto come una lezione di vita:

non pensare

questo deve essere il tuo mantra prima di tapparti il naso e volare. Raggiunto il karma si riparte da zero: felici, svuotati, gelati. Una terapia d’urto.

La sauna è il luogo preferito da ogni finlandese che si rispetti per una sana seduta di gossip: luce soffusa, caldo, ambiente raccolto, e il gioco è fatto! È lo sport nazionale: quella di Allas lungo la baia di Helsinki, in pieno centro città merita una sosta. Si trova giusto davanti alla grande ruota panoramica: dovesse mai venirvi voglia di saltarci su, attenti: quella marrone è una cabina-sauna!

Helsinki Allas Sea Pool

La Finlandia è un paese da scoprire in molti modi:

Ad esempio in bici tra le isole Åland, a pochi passi dall’Arcipelago. Magari riservandoti un paio di giorni in più per provare il kayak a Helsinki, o una bella camminata nel Teijo National Park (in estate i boschi si riempiono di mirtilli!).

Preferisci una vacanza meno attiva? I parchi nazionali del grande nord e Helsinki-San Pietroburgo fanno al caso tuo!


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