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Il blog di Girolibero

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Trieste e la Ciclabile Parenzana

C’era una volta un treno che da Trieste, importante porto dell’impero Austro Ungarico, trasportava merci fino a Parenzo, l’attualmente città Croata di Poreč. Era la ferrovia Parenzana.
Oggi al suo posto c’è un bellissimo e apprezzato percorso cicloturistico di 123 km che segue proprio il tracciato dell’antica linea ferroviaria e, passando per le 35 fermate, ci porta a scoprire l’Istria e paesi un tempo italiani. Con la fine della seconda guerra mondiale questi furono spartiti tra Territorio Libero di Trieste e Jugoslavia. I confini sono nuovamente cambiati, con il corso della storia, e oggi con la Parenzana attraversiamo ben tre stati: Italia, Slovenia e Croazia.

Trieste, città magica abbracciata tra mare e Carso

Ti consiglio di dedicarle almeno un week-end per vedere con i tuoi occhi la sua meraviglia. James Joyce ci visse per molti anni e quando fu costretto a lasciarla scrisse a sua moglie Nora: “la mia anima è a Trieste”.

In pochi passi da Ponterosso arriviamo a Piazza dell’Unità d’Italia, una delle piazze più belle e l’unica ad avere solo tre lati, affacciando direttamente sul mare. Dal Molo Audace si può ammirare la piazza o con uno sguardo abbracciare l’intera città, stretta tra Carso e mare, con i suoi i simboli più importanti: il Faro della Vittoria, il santuario Monte Grisa (con la sua forma di “formaggino”) e il romanticissimo Castello di Miramare.

Sono numerosi ed eleganti i caffè storici: Caffè degli Specchi, Tommaseo, Caffè San Marco, Urbanis… Ognuno è legato a qualche storia riguardo i suoi avventori, spesso letterati come Joyce, Saba e Svevo. Ti consiglio di imparare a ordinare il caffè alla Triestina… o scopriranno subito che sei un Foresto! Nero se vuoi un espresso, Capo in B se ti piace macchiato e in bicchiere: sono solo due tra i tanti modi di ordinare il caffè a Trieste.

Vista panoramica del Castello di Miramare affacciato sul mare a Trieste

La ciclabile che porta al castello di Miramare

Pedaliamo per il lungomare di Barcola, tra la pineta e i gremiti “topolini”, le terrazze sul mare. I triestini sono sempre a pronti a sdraiarsi o a fare qualche “clanfa” (tuffo triestino!) non appena esce un raggio di sole.
Il Castello di Miramare è un luogo di una bellezza immortale, affacciato sul mare e circondato da un rigoglioso parco. Fu dimora di una coppia sfortunata: Massimiliano D’Asburgo, arciduca d’Austria e Imperatore del Messico, e Carlotta del Belgio ci vissero pochi anni perché lui fu ucciso in Messico e lei perse la ragione.

Ciclista pedala sulla ciclabile lungomare e cartello che indica il confine con Capodistria

In bici da Muggia a Buje

Dopo aver girato Trieste in lungo e in largo, siamo pronti per pedalare lungo la Parenzana. La ciclabile parte da Muggia, una cittadina che si trova a soli tre chilometri da Trieste e appena prima del confine con la Slovenia. Dominata per secoli dai Veneziani, si snoda per calli e vicoli ed è conosciuta per il Carnevale, uno dei più famosi e antichi d’Italia. I Muggesani attendono quella settimana con trepidazione e si preparano un anno intero per festeggiarlo e sfilare per le vie della città con coloratissimi carri allegorici e maschere.

Capodistria e Isola
In pochi minuti siamo al confine Sloveno. Tra boschi, dolci saliscendi e vigneti, pedaliamo felici in direzione della nostra prima sosta caffè a Capodistria, Koper per i suoi cittadini sloveni, un altro borgo dall’inconfondibile stile veneziano. Diamo un’occhiata al Palazzo Pretorio in piazza Tito e alla Taverna, un imponente edificio vicino al vecchio porto, che in passato era il magazzino del sale, dove oggi si tengono concerti, festival ed eventi. La ciclabile prosegue lungo il mare fino a Isola. Qui possiamo ammirare una locomotiva esposta come simbolo della Parenzana.

Sicciole e il confine Croato
Riprendiamo il nostro viaggio in bici verso l’entroterra e troviamo il parco delle Saline di Sicciole, dove ancora adesso viene prodotto il sale. In pochissimi colpi di pedale, attraversiamo il confine Croato. Una volta in Croazia, comincia un po’ di saliscendi e da questo momento il percorso è quasi interamente sterrato e immerso nella natura. La nostra prossima destinazione, dove dormiremo, è Buje, un piccolo paesino arroccato su una collina. Ci accolgono con calore e con una buonissima e abbondante cenetta che accontenta e soddisfa proprio tutti, onnivori e vegetariani.

Ciclisti pedalano in un percorso sterrato in mezzo alla natura in direzione Buje

In bici da Buje a Parenzo

Una ricca colazione con pane e marmellate fatte in casa e siamo pronti per pedalare. La tappa di oggi prevede un po’ di saliscendi. Pedaliamo su sterrato in mezzo ai boschi, e passiamo tra tunnel e viadotti. La vista giù è meravigliosa! Ruderi della stazione di Piemonte, ormai abbandonati al corso della natura.

Dopo la prima salita, arriva la discesa fino a Livade, dove troviamo un bar con un bel porticato di glicine dove possiamo fare sosta. Abbiamo una seconda salitella fino a Montona, arroccato sulla collina, che se si ha tempo si può visitare. A Visinada ci fermiamo per il pranzo e per riposarci in un prato al sole. Ci mancano solo 18 km in discesa verso il mare, tra vigneti e ulivi… destinazione finale Parenzo!

Festeggiamo la nostra piccola impresa con un aperitivo sulla spiaggia e poi una cena in una trattoria sul mare. Il giorno dopo dobbiamo salutare Parenzo per rientrare in Italia con un traghetto che trasporta anche le bici.

Ti è venuta voglia di partire? Scopri il viaggio in bici da Venezia a Parenzo:


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