Happy
to be here

Il blog di Girolibero

/ /

I tesori d’Andalusia dalle città ai villaggi

L’Andalusia, una terra di mezzo, un po’ spagnola un po’ araba, ammaliatrice e seduttrice. Difficile restare immuni al fascino dei suoi colori, del suo folclore, delle architetture da Mille e una Notte e delle valli lunari con praterie che ricordano il far west. In Andalusia c’è tutto. L’arte, quella unica dello stile mudejar. Le montagne, quelle della Sierra Nevada. I borghi bianchissimi che sorgono tra distese di uliveti e viti. E il mare, quello del profondo sud dove la Spagna è già un po’ Africa. Bellezze senza tempo da ammirare tutto l’anno, anche a Natale e a Capodanno, quando si passa dalla neve, che ricopre le cime attorno a Granada, alle temperature miti di Cordoba e Siviglia.

L’Andalusia porta nel nome il suo segno più distintivo. Al-Andalus in arabo significa “terra della luce”. Ed è una luce speciale quella andalusa, calda e intensa come solo al sud sa essere, trasformando l’inverno in un’anticipo di primavera. Nel firmamento delle meraviglie andaluse, ci sono alcune stelle che brillano più di altre. Tappe irrinunciabili per approcciarsi a questa terra, o per riscoprirla ancora una volta.

Granada e le meraviglie dell’Alhambra

Non mi stancherò mai di ripeterlo: almeno una volta nella vita bisogna vedere l’Alhambra! La più magistrale opera di arte islamica in Europa è un tesoro unico al mondo. L’antica cittadella-fortezza  araba, eretta nel XIV secolo, domina Granada dalla sommità di un’altura. L’aspetto massiccio esterno, con possenti mura difensive, non anticipa la grazia nascosta all’interno, che sorprende il visitatore lasciandolo senza parole. Patii, piastrelle colorate, stucchi, decori a motivi floreali e geometrici, una selva di colonne e le muquarnas, marmi intagliati in forma di stalattiti che ricoprono i soffitti. L’espressione più alta dell’Alhambra si trova nel Palazzo dei Nazari, il cui cuore è il Patio dei Leoni. Oltre 100 colonne di marmo chiaro abbracciano un cortile, con al centro la fontana con dodici statue di leoni. Di nuovo l’essenza del complesso è racchiusa nel suo nome. Alhambra in arabo significa “la rossa”, il colore dell’Alcazaba, il complesso di mura difensive che cingono i palazzi. Per una vista d’insieme spettacolare sulla cittadella, il momento migliore è al tramonto e il luogo l’Albazyn, nel colle opposto. Il termine indica l’antico quartiere arabo che con le viuzze strette e le case bianche ricorda una medina. Qui si trova il Mirador San Nicola, una terrazza aperta che regala una vista mozzafiato sull’Alhambra. L’Albazyn si può raggiungere a piedi dal centro di Granada. La strada in salita richiede un po’ di sforzo, ma la ricompensa alla fine ripaga della fatica!

Cordoba, cuore dell’Andalusia

Patio fiorito Cordoba

Se c’è un luogo che rappresenta perfettamente la cultura andalusa, quello è Cordoba. Spagnola, araba, romana, a Cordoba si trovano tutti i simboli più famosi dell’Andalusia. Flamenco, strette viuzze bianche, balconi fioriti, l’Alcazar arabo, la meravigliosa moschea, senza dimenticare birra e tapas ad ogni passo. Ma Cordoba è quanto di più distante dagli stereotipi. Seppur turistica e spesso affollata, la città riesce a mantenere una propria identità. Basta passeggiare per la Juderia, l’antico quartiere ebraico con un dedalo di stradine, visitare la fortezza araba o entrare nella moschea-cattedrale per capire che questa città è speciale. Nella moschea in particolare si rimane di nuovo increduli di fronte ai vertici di bellezza raggiunti dell’arte araba. 850 colonne sostengono un soffitto rivestito di mosaici d’oro e pareti intarsiate. Ovunque si posano gli occhi si incontra bellezza. Un’altra straordinaria emozione che l’Andalusia regala a chi la visita.

Siviglia: energia pura!

Plaza de Espana

Si dice che Siviglia sia la regina dell’Andalusia. Personalmente mi riesce difficile stilare una classifica perché le tre principali città andaluse, Granada, Cordoba e Siviglia, raggiungono ognuna vertici di architettura tali impossibili da paragonare. L’unica soluzione è visitarle tutte e lasciare che sia il cuore a decidere! A Siviglia si trovano tutte le coordinate delle città andaluse, che qui prendono nuove, meravigliose forme. Il centro converge intorno alla Giralda, il minareto dell’antica moschea, oggi Cattedrale. Poco distante si visita l’Alcazar, altro complesso moresco di inestimabile pregio. Anche qui come nell’Alhambra, interni da Mille e una Notte e giardini rigogliosi portano indietro nel tempo, all’epoca del dominio dei Mori. Altro luogo magico di Siviglia è Plaza de España. Omaggio all’architettura moresca, la piazza fu costruita per l’Expo ibero-americana del 1929. A forma semicircolare, ha un impianto scenografico di grande impatto. Essendo chiusa al traffico, è il luogo perfetto per passeggiare, ammirando i giochi d’acqua delle fontane o facendo un romantico giro in barca lungo il canale che ne cinge il perimetro. Oltre che per le bellezze architettoniche, Siviglia è nota per la sua vitalità, l’energia dirompente che serpeggia per le strade. Passeggiate per la città dopo il tramonto, quando le piazze si trasformano in ristoranti all’aperto. Fate un giro di tapas passando da una taverna all’altra, ascoltando il suono dolce della spagnolo, che qui ha una sonorità particolare . Seguite le note del flamenco e lasciatevi emozionare da questa musica antica, capace di commuovere fino alle lacrime. Presto scoprirete di esservi innamorati di Siviglia. E state certi che sarà per sempre!

La Ruta dei Pueblos Blancos

Un tipico Pueblo Blanco dell'Andalusia

Da Siviglia la strada chiama verso sud, verso il cuore più intimo dell’Andalusia. Un tempo paesi di frontiera, come dice il nome stesso di alcuni, questi villaggi rimangono luoghi remoti, immersi in paesaggi idilliaci. Lontani dalla confusione delle città, qui si vive l’Andalusia più tradizionale. La grandezza architettonica lascia spazio a paesi dove protagoniste sono le piccole case imbiancate a calce, che insieme formano un reticolo di vie e cortili interni. Passeggiare senza meta, ascoltando le voci che riecheggiano dalle finestre e le note di flamenco che si spandono nell’aria, è il modo migliore per vivere l’atmosfera dei pueblos blancos. La strada che parte da Arcos de la Frontera è un crescendo di emozioni che culminano a Ronda. Si dice che questa sia la cittadina più bella della regione. Di nuovo le classifiche mi risultano difficili quando si parla di Andalusia, tanto il mio cuore è diviso tra le sue bellezze. Certo è che Ronda offre lo scenario più spettacolare. Abbarbicata su uno sperone di roccia, la città affaccia direttamente sulla gola del fiume Tajo, su uno strapiombo di 100 metri. Un’altezza vertiginosa, che mette i brividi ed emoziona allo stesso tempo. Un finale ad effetto per un viaggio destinato a ripetersi. Perché l’Andalusia chiama e invita a tornare ancora e ancora.

E se hai voglia anche tu di vedere, o rivedere, l’Andalusia ecco i nostri prossimi viaggi in partenza.


Torna su