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Ciclabile da Praga a Dresda
Questo articolo è tratto dalla rivista “Itinerari e Luoghi”.
Da Praga a Dresda la distanza è a misura di bici. E pedalando lungo il corso della Moldava e dell’Elba si scoprono, oltre alle città d’arte, spettacolari paesaggi scolpiti nella roccia. Se Praga è definita la madre delle città, la città delle cento torri, o la città d’oro, Dresda vanta altri appellativi come la Firenze dell’Elba o la città dal balcone più bello d’Europa. Entrambe sono fatte per incantare il viaggiatore.
Claudio Magris dice che “per vedere un luogo occorre rivederlo”. Difficile dargli torto, ma ogni buona intenzione si scontra sempre più con il tempo tiranno, e i viaggi sono un lusso che raramente consente di ricalcare gli stessi luoghi. In questo caso ci si accontenti di passeggiare tra i due luoghi che attraggono e accalcano maggiormente i visitatori: il Ponte Carlo e la Staromêstskénámêstí, la piazza della Città Vecchia.
Praga: il Ponte Carlo e l’orologio
È il ponte più antico della città e ospita 30 statue, tra cui la rappresentazione di San Giovanni Nepomuceno; una targa in bronzo, che illustra il suo martirio, viene toccata e accarezzata da molti passanti nella speranza che porti fortuna e favorisca un prossimo ritorno.
Nella piazza si trova invece l’Orologio Astronomico, situato sul lato sud del Municipio, che al battere delle ore si anima con l’apparizione dei 12 apostoli e 4 figure a simbolizzare i vizi capitali.
Sulla soglia Praga è una città dalle antiche origini, il cui toponimo deriva dalla parola ceca práh ossia soglia, e la soglia nel nostro caso è uno dei ponti sulla Moldava, che si lascia alle spalle con le sue torri e le alte guglie dorate, per seguire il corso del fiume, diretti verso nord fino a Dresda.
Il fiume come filo conduttore
Tra le due città il legame è sempre il fiume; sia che si chiami Vltava o Moldau e poi Elbe, secondo le denominazioni nazionali, si tratta della stessa acqua: fonte di ricchezza ma portatrice altresì di catastrofi , come le frequenti piene che portano con sé fango e devastanti allagamenti. Dopo aver lasciato le sponde di Praga l’acqua si fa strada tra alte pareti che non lasciano spazio alle esondazioni.
Ma appena lo spazio si allarga copre con metri d’acqua tutto ciò che incontra, mentre avanza sinuosamente fino a sfociare nell’Elba alle porte di Mêlnik. È in questo tratto che la Moldava tocca il paese di Nelahozeves, noto per il suo castello (zámek), uno dei palazzi rinascimentali più belli in Boemia e per la casa natale del compositore Antonín Dvořák, che si trova a poca distanza.
Il maniero appartiene ai Lobkowicz, che governarono per oltre 600 anni nell’Europa centrale, e il cui nome è una costante nei palazzi e fortilizi sparsi lungo l’Elba; come quello di Střekov, abbarbicato su una sporgenza a dominare la valle alle porte di Ústí nad Labem.
Nel varcare la soglia del portone, si trova una targa di marmo nero che porta incisa l’effige di Richard Wagner, che fu ospite nell’estate del 1842 e posò le basi per l’opera Tannhäuser.
Nel suo continuo errare verso nord, l’Elba incontra le propaggini dei monti Metalliferi che lo obbligano a cercare altri sbocchi verso est. Alla confluenza con il fiume Ploučnice si trova la città di Dêčín; oltre si apre lo scenario del Parco Nazionale della Svizzera Boema, distribuito su entrambi i lati del fiume e che ha come sito più rappresentativo l’arco di pietra naturale denominato Pravčickábrána.
La Svizzera Boema – con la Svizzera Sassone che si estende un po’ più a nord – è un’area ricca di falesie di roccia arenaria, con gole profonde e laghetti che hanno attirato poeti, musicisti e pittori famosi del Romanticismo, l’arco di particolare bellezza è raggiungibile solo a piedi, ma la salita non scoraggia minimamente vista la numerosa presenza di visitatori.
Siamo oramai al confine con la Germania, Bad Schandau con il suo centro termale è poco lontano e aspetta accogliente gli ospiti di passaggio.
Pedalando verso Dresda
La città non è lontana e a ricordarlo ci pensa la più vasta flotta di vecchi battelli a vapore che fanno la spola tra le due località. In linea d’aria è a poche decine di chilometri ma il serpeggiare dell’Elba riserva altre divagazioni e occasioni di sosta. Come la fortezza di Königstein, che compare all’improvviso dall’ennesima ansa, dominante e a tutto tondo sull’intero paesaggio.
All’ansa successiva appaiono le falesie della Svizzera Sassone e gli eleganti edifici della località di Rathen, la località di partenza per chi vuole salire dal fiume per ammirare da vicino il ponte della Bastei. Bastei è il sito più importante del Parco Nazionale della Svizzera Sassone ed è raggiungibile da nord con i mezzi a motore, ma la salita a piedi da Rathen regala migliori suggestioni.
Dopo tante emozioni della natura il resto ce lo riserva l’uomo; Pirna ci aspetta con l’affascinante piazza che ha incantato un nostro conterraneo, Bernardo Bellotto (1721-1780), noto in terra sassone come Canaletto per la parentela con il pittore veneziano. Il resto è una lunga teoria di castelli e ville signorili adagiate oltre la riva destra del fiume, intervallata da una serie di ponti che annuncia la meta finale.
Il primo, battezzato Blaues Wunder, ha rappresentato nel 1893 un prodigio della tecnica. Il secondo ha causato, per il suo grande impatto ambientale, la perdita della nomina a patrimonio dell’umanità che l’UNESCO aveva assegnato nel 2004 alla Valle dell’Elba.
Passeggiando infine per il centro di Dresda si rimane stupiti dalla sua bellezza, un lascito del principe elettore sassone Federico I, detto Augusto il Forte, il “re Sole” di Sassonia, al quale si debbono i sontuosi edifici barocchi nella città. La città fu devastata nella Seconda Guerra Mondiale, e ricostruita pietra su pietra.
Dresda è anche nota per un materiale di pregio simile all’oro: la porcellana, vi fu prodotta a partire dal XVI secolo dopo che fu e scoperta dagli alchimisti durante l’ennesimo di tentativo di creare la pietra filosofale con la quale trasmutare in oro metalli poco nobili come il piombo. Alla fine il vecchio adagio “non è oro tutto ciò che luccica”, è stato per una volta smentito.
Cosa vedere a Dresda in un giorno
Il modo migliore per visitare la “città vecchia” è spostandosi a piedi. I luoghi più interessanti come lo Zwinger, la Semperoper, il Residenzschloss, la Hofkirche, la Fürstenzug, la Frauenkirche, e la Brühlsche Terrasse, sono talmente vicini che ogni altro mezzo sarebbe inutile; con un giorno a disposizione sarebbe il caso di dedicare metà giornata passeggiando all’aperto e l’altra metà per muoversi con la bici nella “città nuova”, meno danneggiata dai bombardamenti.
Si può oltrepassare il fiume sul ponte Augustus, superare il bel viale alberato fino alla Albertplatz. Attraversato l’incrocio, piegando verso destra, si segue la Alaun Straße fino al civico 70, per deviare a destra lungo il Kunsthofpassage, che porta a percorrere i famosi cortili attorniati da facciate firmate da artisti.
Usciti sulla Görlitzer Strasse si procede a destra per poi deviare a sinistra sulla Luisenstraße. Si segue a destra la Priessnitz Straße per arrivare sulla Bautzner Straße. Svoltando a destra si trova a poca distanza la Pfund Molkerei, la latteria con le pareti piastrellate. Per finire in bellezza, si prosegue verso est fino alla prima laterale destra, poi a sinistra lungo la ciclabile dell’Elba lungo la sponda destra e al castello di Lingner, dove dalla terrazza sua tra un aperitivo o uno spuntino si gode un bel panorama.
Alla scoperta della cucina tipica
In tutta l’area domina la birra, ma in territorio ceco la bevanda assume anche gusti e varietà particolari con aromi fruttati che si distinguono dalle birre tedesche.
Sulla cucina l’effetto globalizzante ha ridotto le diversità tra le due nazioni: anche se la cucina tedesca si distingue per qualità e varietà, in entrambe prevale l’uso delle carni con dominanza del maiale e manzo accompagnato da patate bollite, riso e salse, e poi gulasch e würstel.
Fra i dolci merita attenzione la palačinka ceca, una frittella arrotolata e farcita con marmellata, mentre in Sassonia da segnalare il Dresdner Eierschecke, una torta con strati di crema e ricotta, oppure la Sächsische Buchteln, con vaniglia e ciliegie.
Un ricordo dal viaggio
Dai cristalli e le ceramiche di Boemia e di Meissen, alla Becherovka, un liquore d’erbe. Per gli amanti del mercatino delle pulci, da segnalare quello di Dresda che si tiene ogni sabato dalle 7 alle 14 sulla sponda dell’Elba a lato dell’Albertbrücke.
Sei pronto a partire? Ecco tutti gli itinerari per pedalare con Girolibero la Ciclabile da Praga a Dresda.