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Il blog di Girolibero

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Pedalare sul pavè: i consigli del professionista

Sogni di partecipare al Giro delle Fiandre o alla Parigi Roubaix in bici da corsa, due delle classiche del Nord più indiavolate, sofferte, sfidanti e che ti trasformeranno in un ruggente leone in sella?

Chi le ha già provate sa che è un’esperienza totalizzante e indimenticabile. Per l’atmosfera, la storia, i muur che mettono alla prova i polpacci, e poi per lui, il leggendario pavè. La vera incognita del Ronde Van Vlandereen e della Parigi Roubaix, quello che rende queste Gran Fondo un’impresa.

Moser, che chiuse il Fiandre da 2° e vinse la Parigi – Roubaix per ben 2 volte,  diceva: “Non vedo l’ora di entrare sul pavè così mi massaggio le gambe…”
 
Ma non siamo tutti Moser, Johan Musew, Tom Bonen o Peter Sagan e quindi è importante partire preparati, conoscendo anche qualche escamotage per controllare meglio la bici e scivolare un po’ sul pavè.
 
Abbiamo chiesto al nostro esperto di bici da corsa, Andrea Ferrigato, di condividere i suoi consigli e trucchi.
Partecipante alla Ronde van Vlaanderen in bici da corsa su pavé, durante una gara ciclistica in Belgio.

Come pedalare sul pavè nel Giro delle Fiandre e nella Parigi Roubaix

Andrea Ferri Ferrigato rimbalzava letteralmente, con i suoi 65 kg, sul pavè, come un grillo innamorato. “Ma se salti, non vai veloce”, gli ricordava sempre Ferretti, il suo direttore sportivo. E lui replicava: “Sì, ma come fermo la bici? Io entro nel pavè, non vedo, non guido, spingo a tutta e…rimbalzo!”
 
Dopo anni di tentativi e di esperienza, e tantissimi colpi di pedale sul Giro delle Fiandre e sulla Parigi Roubaix, ora ha imparato e vi svela come si fa.
Ciclista in bianco e nero su strada acciottolata del Muro di Geraardsbergen, tratto iconico delle Fiandre.
 
Ma prima di tutto, cos’è il pavè? Sono pietre che vanno dai 20 ai 30 cm, spesso rotte dove le ruote e i copertoni sbattono con forza. Per affrontarle ci sono due regole fondamentali:
  1. accetta il fatto che devi soffrire
  2. più veloce vai più scorri, meno senti i colpi, prima finisce il pavè… è matematica.

Accettate e assorbite queste due regole, possiamo capire come affrontare il pavè e uscirne vincitori.

Ciclista solitario su strada in pavé tra i campi verdi delle Fiandre, tipico scenario delle classiche del nord.

La bici da corsa, quando si pedala sul pavé, si trasforma in uno strumento capace di farti vibrare ogni ossicino. I colpi si trasmettono dalle ruote al manubrio e quindi anche alle tue braccia. Se resti rigido in sella, i tuoi muscoli sentiranno molto di più i colpi e le vibrazioni. Quindi:

  1. Metti le mani morbide sul manubrio posizionandole sopra nel mezzo. In questo modo avrai anche maggiore controllo della bici in caso di tratti scivolosi o e sui sobbalzi.
  2. piega i polsi e mantienili morbidi assieme alle braccia
  3. stai leggermente sollevato dalla sella, e in posizione arretrata.  In questo modo puoi riequilibrare la distribuzione del peso sulle due ruote e evitare che la ruota posteriore slitti o perda il contatto con il pavè
  4. tira in su più che spingere sui pedali
  5. se puoi ogni tanto vai sul ciglio per respirare.
E soprattutto gustatelo perchè è bellissimo!
Salita ciclistica sul Muur van Geraardsbergen con vista sulla Cappella di Oudenberg, Belgio.
 
Non vedi l’ora di mettere in pratica i consigli del Ferri, magari pedalando proprio con lui pronto a insegnarti e a dispensare altri suggerimenti da professionista? Ti aspettiamo per il mitico Giro delle Fiandre e per la Parigi – Roubaix 2020, in compagnia di Merida Bikes.


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