/ Silvia Camagni / da camminare viaggiare a piedi
Liguria, Riviera di Levante: camminando tra terra e mare
Un tratto di costa incantevole, una sottile linea di terra stretta tra i monti dell’Appennino Ligure e il mare, splendide insenature, colorati borghi marinari e percorsi immersi nella natura mediterranea. Siamo in Liguria, sul versante di Levante, tra il Parco Naturale di Portofino e il Parco Nazionale delle Cinque Terre.
Una terra dall’anima autentica, tra mare e montagna
La Riviera di Levante è un territorio ricco di storia e cultura, di tradizioni enogastronomiche e di mestieri antichi legati alla pesca, all’arte del navigare e all’agricoltura. Luoghi dove il binomio montagna e mare è sempre stato costante; scenari nei quali la natura e il paesaggio accompagnano il viaggiatore curioso lungo ogni sentiero o mulattiera. Una terra ripida, una terra per coltivazioni eroiche: ovunque il paesaggio è caratterizzato da terrazzamenti e muretti a secco, testimonianza della colossale opera di addomesticamento del territorio da parte di intere generazioni. Sentieri panoramici che si snodano tra uliveti e vigneti, tra giardini di agrumi e mimose, percorrendo le tipiche crêuse liguri, che collegavano, e in parte uniscono ancora oggi, i paesi della costa o si inoltrano decisi verso le verdi vallate dell’entroterra.
C’era una volta a Camogli
“… Camogli sembra un minuscolo modello sulla riva dell’acqua leggermente increspata e scintillante al sole. È la miniatura perfetta di una città marinara primitiva, la più salata, la più ruvida, la più piratica cittadina che sia mai esistita“.
(Charles Dickens, 1845)
Camogli conserva ancora intatto il fascino di un tempo. Si dice che l’origine del nome derivi da Camuggi (Cà de Muggi, in dialetto genovese), case a mucchi, per l’assetto della cittadina con le caratteristiche case addossate una all’altra, dipinte di colori vivaci, che servivano da riferimento ai marinari o ai pescatori di ritorno da lunghi viaggi.
Profondamente legata alle tradizioni marinare, è stata soprannominata “La città dei Mille Bianchi Velieri”, proprio in virtù delle capacità dei camogliesi di apprendere nuove tecniche di costruzione e navigazione e in poco tempo diventare una delle marinerie più importanti d’Europa.
Il ‘Monte’, come viene chiamato il Promontorio di Portofino, si erge con i suoi 640 metri al di sopra della città: divenuto Parco Regionale nel 1935 regala incantevoli passeggiate, immerse tra boschi di lecci e corbezzoli, tra profumi di mirti e lentischi. Sentieri con lo sguardo al mare, punti panoramici con vedute che spaziano verso la costa di Ponente e quella di Levante. Nella splendida insenatura di San Fruttuoso la natura rigogliosa del Monte abbraccia il mare, e la maestosa Abbazia Benedettina, oggi bene gestito e aperto al pubblico dal FAI, domina il piccolo borgo di pescatori. Qui il tempo sembra essersi fermato, e ci piace immaginare che la cinquecentesca Torre Doria, sia ancora lì a proteggere questo prezioso luogo di pace.
La Via dell’ardesia di Lavagna: sui passi delle lavagnine
Lavagna, nel cuore del Golfo del Tigullio, deve il suo nome all’ardesia (detta anche pietra di Lavagna). Estratta sui monti circostanti nei secoli venne utilizzata per molti usi: nelle costruzioni e negli arredi urbani, nella decorazione delle case e delle chiese, per i biliardi e le lavagne di scuola e impiegata soprattutto dalla civiltà contadina per la costruzione di terrazzamenti e muretti a secco. La magnifica Basilica dei Fieschi è un gioiello imperdibile per conoscere alcuni dei suoi utilizzi in architettura, così come curioso è scoprire che tutti i tetti dei centri storici della Liguria, da Ponente a Levante, sono fatti con lastre di questo prezioso materiale.
C’è un sentiero dietro a Lavagna che scende verso il mare. Dalle cave di ardesia, nascoste tra i monti dietro al paese, un tempo si incamminavano le lavagnine. Giovani donne, anche bambine, che portavano sulla testa pesanti lastre di ardesia per imbarcarle sulle navi, dirette poi in tutto il Mediterraneo. Percorrevano questi sentieri più volte al giorno, a piedi scalzi, perché le scarpe erano un bene prezioso.
Visitare questi luoghi oggi, camminare sui suoi stretti sentieri lastricati, tra boschi di castagni e ulivi, vuol dire immergersi in un paesaggio ancora genuino che racconta una storia al femminile, che parla di lavoro e comunità; significa riallacciare i fili con la memoria storica di un intero territorio per provare a viverlo in modo diverso.
Sestri Levante e i Leudi di Liguria
I Leudi liguri sono piccole imbarcazioni, robuste e affidabili in mare, utilizzati dal Medioevo fino alla fine del Novecento per i commerci nel Mediterraneo. Leudi vinaccieri per il trasporto del vino, Leudi formaggiai, Leudi per il trasporto di sabbia e pietre per l’attività edilizia; e poi Leudi adibiti alla pesca. Ed eccoci così proiettati nelle storie della tradizione marinaresca del Golfo del Tigullio e in particolare di Sestri Levante.
Il caratteristico borgo di Sestri Levante sorge su una splendida penisola, che con il suo protendersi verso il mare disegna due incantevoli baie. La Baia del Silenzio, nome che evoca il senso di quiete che si respira ancora nella piccola insenatura, è resa ancor più magica dall’anfiteatro di case colorate e dalla bellezza incontaminata dell’area protetta di Punta Manara. Mentre l’ampio arenile di Baia delle Favole è oggi conosciuto per ospitare ogni anno il Festival Andersen dedicato alla letteratura per l’infanzia.
I sentieri escursionistici in questo angolo di Liguria sono molteplici, come il sentiero di Punta Manara, uno dei più conosciuti e panoramici: immerso nella macchia mediterranea, tra pini marittimi, eriche e corbezzoli, conduce all’antica Torre d’avvistamento, dove si gode di un affaccio a sorpresa sulla vivace marina di Riva Trigoso.
I paesaggi del Parco delle Cinque Terre
L’ultima tappa che porta alla scoperta della Riviera Ligure di Levante è il Parco Naturale delle Cinque Terre, frastagliato tratto di costa situato in provincia di La Spezia. Le sue caratteristiche geografiche – un territorio aspro e verticale, addolcito da terrazzamenti per la coltivazione di viti e ulivi – ne fanno una delle mete più amate e visitate al mondo. Qui l’opera dell’uomo ha modellato il territorio e le particolari tecniche agricole hanno reso possibile lo sfruttamento di questi fazzoletti di terra, posti in forte pendenza sul mare, trasformando questo luogo in uno dei più caratteristici e affascinanti paesaggi della Liguria.
Si cammina lungo sentieri a mezza costa, in un continuo saliscendi, immersi nella vegetazione mediterranea e in quello che rimane delle coltivazioni di un tempo, tra muretti a secco e fasce che resistono all’abbandono dell’agricoltura. I percorsi si snodano dal paese di Monterosso a Riomaggiore, toccando i colorati borghi di Vernazza, Corniglia e Manarola.
In questi luoghi rimangono vive le tradizioni enogastronomiche tipiche levantine, a cui si uniscono quelle della cucina spezzina e prodotti legati al territorio. Famosi sono lo Schacchetrà, il dolce vino passito prodotto sui pendii sopra Manarola, le acciughe di Monterosso, fin dal medioevo centro di scambi commerciali tra Liguria e Piemonte e infine, per i più golosi, la torta monterossina con crema pasticcera e frolla.
Se camminare in Liguria è diventato un tuo desiderio da esaudire al più presto, abbiamo in programma uno splendido trekking.
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