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Il blog di Girolibero

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Trekking a Capo Verde: alla scoperta di Santo Antão

Le nostre Andrea e Maddalena ad ottobre si sono unite ad un gruppo Zeppelin per fare trekking a Capo Verde. In questo post ti raccontano alcune cose da sapere prima di fare un viaggio in questo arcipelago africano.

Se stai pensando ad un viaggio a Capo Verde ma hai qualche dubbio qui troverai un po’ di risposte e la loro esperienza. Dalle basi su questo paese alle cose che proprio non puoi perderti in un viaggio.

Dove si trova e chi ha scoperto Capo Verde?

Capo Verde è un arcipelago composto da 10 isole vulcaniche situate nell’oceano Atlantico, al largo delle coste del Senegal.

Il primo europeo a mettere piede a Capo Verde fu un veneziano, Alvise Cadamosto. Furono però i portoghesi a fare dell’arcipelago, all’epoca disabitato, una loro colonia, e ad utilizzarlo come base per il commercio degli schiavi africani verso il Nuovo Mondo. Queste vicissitudini storiche hanno segnato in modo indelebile le isole di Capo Verde, che ancora oggi conservano un affascinante mix di cultura europea e africana.

Basti pensare alla lingua: a Capo Verde la lingua ufficiale, utilizzata nelle scuole e negli uffici pubblici, è il portoghese, ma la gente parla soprattutto il kriolu, una lingua nata dalla necessità degli schiavi africani di comunicare con i coloni portoghesi, e in cui più del 90% del vocabolario deriva dal portoghese, mentre il resto da diverse lingue africane. Ascoltando una conversazione tra Capoverdiani quindi la loro lingua ti sembrerà familiare e al tempo stesso così lontana. Ed è proprio questo il segreto di Capoverde: ti può rassicurare facendoti sentire a casa, e al tempo stesso ti può stupire con situazioni, luoghi, musiche e cibi totalmente inaspettati.

Quale isola di Capo Verde visitare?

Le isole sono molto diverse tra loro, anche per conformazione geologica, quindi sono adatte a diversi tipi di turismo. Considerando solo le isole più a nord, quelle “sopravento”, dobbiamo anzitutto separare Sal e Boa Vista, isole sabbiose e perfette per una vacanza al mare, da São Vicente, São Nicolau e soprattutto Santo Antão, perfette per i trekking. In particolare quest’ultima è stata definita un vero e proprio “paradiso per gli escursionisti”… e noi ce ne siamo innamorate!

Fare trekking a Santo Antão: la nostra esperienza

Se anche tu sei un amante del trekking, prepara lo zaino, gli scarponi e una borraccia piena d’acqua (molto importante!) e parti con noi: destinazione Santo Antão!

Santo Antão è la seconda isola dell’arcipelago per superficie (la più estesa è Santiago, che appartiene invece alle isole “sottovento”). I paesaggi che incontrerai durante le escursioni sono molto diversi tra loro, quindi non c’è il rischio di annoiarsi. Infatti, mentre la parte nordorientale dell’isola è molto verde, la parte sudorientale è invece arida, quasi desertica, ed è proprio lì che sorge il Tope de Coroa, la vetta più alta dell’isola con i suoi 1.979 metri. Una tappa da mettere assolutamente nel tuo itinerario: non potevamo farci mancare il panorama dalla cima del vulcano, sferzata da un vento incredibile!

Ma scendiamo ora dal vulcano e spostiamoci nella parte nord orientale dell’isola: per essere così vicina alle coste africane, ci aspettavamo un paesaggio molto più brullo e arido…invece ci siamo stupite di scoprire che le montagne di Santo Antão sono in realtà coperte da pini marittimi e cipressi, importati dai portoghesi e che qui hanno trovato un clima favorevole, e da vegetazione endemica: alberi di mango, piante di papaya e di guava, il cosiddetto albero del pane. E poi terrazzamenti coltivati a granoturco e canna da zucchero nei fondovalle, dove scorrono i corsi d’acqua. Non si tratta di fiumi molto grandi naturalmente, ma quanto basta per permettere alla popolazione locale di vivere di agricoltura.

Cosa vedere a Santo Antão

Un luogo che ci è rimasto nel cuore è la Valle di Paul, che significa “palude”. La valle più fertile di tutta l’isola, un giardino lussureggiante ricco di piante e fiori, tanto che ti sembrerà di camminare in una giungla. Guardati bene attorno perché potresti scorgere anche tu qualche “stella di Natale”, la poinsettia: quella che da noi arriva solo in vaso per Natale, lì è un vero e proprio albero!

Se dovessimo scegliere un giorno preferito, ti diremmo quello in cui abbiamo affrontato il meraviglioso percorso da Cha de Igreja a Punta do Sol: una strada lastricata di pietra nera vulcanica che corre stretta tra l’oceano e le montagne nere, che scendono a picco sul mare. Così bello da togliere il fiato, letteralmente. Un paesaggio in cui l’oceano bacia le montagne, a volte con violenza perché qui il vento è impetuoso e le onde che si alzano vicino alla riva sono alte anche molti metri. Di certo non è il luogo migliore per un bagno rilassante in mare, ma per apprezzare la forza della natura sicuramente lo è.

Lungo il percorso incontrerai pittoreschi paesini, come Corvo, incastonato in un fondovalle, e Fontainhas, che il National Geographic ha recentemente definito uno dei borghi più spettacolari del mondo, aggrappato com’è sull’orlo di una montagna, che scende a strapiombo per centinaia di metri. E quando finalmente arriverai a Punta do Sol, resterai stupito da questa cittadina, costruita letteralmente sugli scogli, che si tuffa nell’oceano Atlantico, nel punto più settentrionale di tutta l’isola.

I capoverdiani: gentilezza a ritmo di musica

Ma cosa sarebbe Santo Antão senza la sua gente? Mentre cammini lungo un sentiero stretto e lastricato, protetto dai tipici muretti di pietra, incontrerai questi Capoverdiani dai tratti afro-europei: donne e bambine che con il mulo e una tanica d’acqua raggiungono il pozzo più vicino, uomini con un sacchetto di patate o di semi sulle spalle che tornano a casa sulla cima di una montagna impervia, anziani ottantenni sull’uscio della loro casa fatta di sassi e canne di bambù che ti invitano a condividere il poco che hanno. E all’improvviso vieni proiettato in un mondo diverso, scandito da priorità, tempo e felicità differenti. Saluti, “Boa tarde”, e nessuno ti lesina un sorriso.

Anche in città i capoverdiani non perdono la loro serenità e gentilezza: la gente siede, chiacchiera, cammina in infradito, sempre con un sorriso e senza fretta. Il culto dell’apparire è arrivato fin qui: chi ha l’auto passa il tempo a lavarla mentre i più giovani  si dedicano ad interminabili allenamenti in spiaggia. Esistono persino dei negozi che noleggiano orologi Rolex e catenine d’oro: li frequentano i Capoverdiani emigrati quando tornano in visita ai parenti, che così vogliono dimostrare di aver fatto fortuna all’estero, anche se non sempre è così.

Ma il vero spettacolo è quando suonano. Non ascoltarli durante la cena, finisci quello che hai sul piatto, gira la sedia e guardali negli occhi. Hanno 8 tipi di musica qui a Capo Verde, tra cui i più famosi sono la morna, malinconica come il fado, conosciuta in tutto il mondo grazie alla cantante di Mindelo Cesária Évora, il funanà, dal ritmo più veloce e africano e la coladeira, più orientata all’altra parte del mondo, Brasile e Caraibi. Ascoltali e lasciati coinvolgere: non suonano per te, ma è il loro modo di esprimere tutto il loro divertimento, il loro amore per la vita e nonostante tutto, il ringraziamento per questo loro paradiso amaro, chiamato Capo Verde.


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