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Pedalare sul pavè: i consigli del professionista
Sogni di partecipare al Giro delle Fiandre o alla Parigi Roubaix in bici da corsa, due delle classiche del Nord più indiavolate, sofferte, sfidanti e che ti trasformeranno in un ruggente leone in sella?
Chi le ha già provate sa che è un’esperienza totalizzante e indimenticabile. Per l’atmosfera, la storia, i muur che mettono alla prova i polpacci, e poi per lui, il leggendario pavè. La vera incognita del Ronde Van Vlandereen e della Parigi Roubaix, quello che rende queste Gran Fondo un’impresa.
Come pedalare sul pavè nel Giro delle Fiandre e nella Parigi Roubaix
- accetta il fatto che devi soffrire
- più veloce vai più scorri, meno senti i colpi, prima finisce il pavè… è matematica.
Accettate e assorbite queste due regole, possiamo capire come affrontare il pavè e uscirne vincitori.
La bici da corsa, quando si pedala sul pavé, si trasforma in uno strumento capace di farti vibrare ogni ossicino. I colpi si trasmettono dalle ruote al manubrio e quindi anche alle tue braccia. Se resti rigido in sella, i tuoi muscoli sentiranno molto di più i colpi e le vibrazioni. Quindi:
- Metti le mani morbide sul manubrio posizionandole sopra nel mezzo. In questo modo avrai anche maggiore controllo della bici in caso di tratti scivolosi o e sui sobbalzi.
- piega i polsi e mantienili morbidi assieme alle braccia
- stai leggermente sollevato dalla sella, e in posizione arretrata. In questo modo puoi riequilibrare la distribuzione del peso sulle due ruote e evitare che la ruota posteriore slitti o perda il contatto con il pavè
- tira in su più che spingere sui pedali
- se puoi ogni tanto vai sul ciglio per respirare.