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Il blog di Girolibero

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Provenza e Camargue: cicloturismo tra fiumi e storia

Girumin (Giancarlo Cotta Ramusino) è appassionato di viaggi a piedi e in bici, ha scritto manuali e racconti di viaggio per le edizioni Fiordaliso e Terre di mezzo. Qui ci racconta il suo viaggio in bici e barca tra Provenza e Camargue.

Mi ha sempre attratto l’idea della navigazione sul fiume, valorizza il rapporto stretto fra acqua e terra e mi riporta ai fiumi come lo erano un tempo e come lo sono ancora in molti paesi: luoghi di incontro, scambio, comunicazione. Per questo ho scelto di partire.

Primo giorno: Aigues Mortes

La barca è prima del ponte a sinistra”, mi dicono le indicazioni di viaggio. Il ponte è praticamente davanti alla stazione e appena metto lo zaino in spalla sono già arrivato. Eccole: l’Estello e Caprice, salgo su quella giusta e l’avventura inizia a cena con i compagni di viaggio. A bordo ci sono Italia, Russia, USA e Inghilterra. Sarà l’occasione per allenarsi alle varie pronunce, anche questo è un aspetto interessante della vacanza.

Provenza: barca l'Estello

Secondo giorno: Aigues Mortes – Le-Grau-du-Roi

Punto la sveglia alle 6.30, attraverso la porta del castello, cammino fra i vicoli e mi trovo all’altra porta della fortezza per ammirarla alle luci dell’alba. Torno a bordo e partiamo in bici per esplorare il territorio. Seguiamo la strada che costeggia uno dei canali del delta del Rodano. Passiamo fra gli allevamenti di cavalli che vengono a salutarci e di tori, che passeggiano nei recinti (fortunatamente).

Provenza cavalli

Terzo giorno: Aigues Mortes –  Arles

Risaliamo la corrente verso Arles, ma attracchiamo un po’ prima e montiamo in sella per arrivare in centro lungo stradine tranquille. Ad Arles il rapporto fra la città e il fiume è molto intenso e la storia è di casa: il teatro e l’arena sono i primi attori, che ancora oggi sorprendono con spettacoli tra le antiche pietre.

Quarto giorno: Arles –Les Baux de Provence – Vallabrègues

Un po’ di saliscendi in bici ci fanno smaltire l’abbondante colazione consumata a bordo: vediamo i  resti di un antico acquedotto, ammiriamo il castello di Barbentane e passeggiamo tra le viuzze del borgo. Si riparte verso un luogo decisamente magico: una grotta, una caverna artificiale, un immenso “vuoto” dentro la montagna dove quest’anno viene proiettato uno spettacolo video sul Rinascimento Italiano (l’ex cava Carrières des Lumières a Les Baux de Provence, dove ora vengono proiettati incredibili spettacoli immersivi).

Quinto giorno: Vallabrègues – Aramon

Raggiungiamo in bici l’Abbaye St Michel de Frigolet e cerchiamo lo scorcio giusto per immortalare torri e guglie immerse nella pineta. Ripartiamo in barca, arriviamo ad Aramon e facciamo un giretto in paese, attorniato da un argine in muratura che anticamente proteggeva dalle forze del fiume.

Provenza abbazia

Sesto giorno: Aramon – Avignone

La tappa di oggi culmina al Pont du Gard, tra i tratti più integri di acquedotto romano. È veramente grandioso: un “tubo” lungo decine di chilometri, realizzato in pietra e con una pendenza perfetta che lascia stupefatti. Si può camminare nella parte alta dell’acquedotto, laddove un tempo scorreva l’acqua.

Torniamo alla barca e partiamo verso Avignone: io ci arrivo in barca perché credo sia più emozionante, ma c’è chi preferisce arrivare pedalando. È la fine di luglio e siamo fortunati, i manifesti ci dicono che è in corso il festival del teatro di strada: artisti, mimi, costumi… Basta girare, o anche stare fermi… lo spettacolo è ovunque!

Festival gitani

Settimo giorno: Avignone

Restiamo ormeggiati ad Avignone, ma giriamo in bici fra colline e vigneti il cui terreno è coperto di pietre: limitano il caldo di giorno e lo rilasciano di notte. Ci fermiamo per la degustazione in cantina: è uno di quei momenti in cui nessuno vuole sembrare un principiante, tutti ondeggiano il bicchiere con stile come se l’avessero fatto da sempre…

Saltiamo in sella e partiamo verso Villenueve les Avignon, dove incontriamo castello ed abbazia, altra tappa fondamentale nella storia dei Papi ad Avignone. S’ha da fare!

Chateauneuf du Pape: bottiglia

Ottavo giorno: Avignone

Dopo colazione saluto i compagni di viaggio e dal treno tiro le somme: è un tour facile, non richiede preparazione fisica, basta saper stare in sella, ci sono solo un paio di brevi salite, ma si affrontano facilmente. La barca viaggia sul fiume, non si rischia il mal di mare. Gli amanti della fotografia trovano buoni soggetti, soprattutto se approfittano di alba e tramonto.

 

La Provenza è una terra dai paesaggi dal fascino incredibile, la cui storia è stata scritta fin dai tempi dei Romani passando per il Medioevo dei grandi Papi e infine da artisti come Van Gogh. C’è chi ama visitarla con il tepore della Primavera, ma l’estate, nonostante possa fare abbastanza caldo, non è da meno: fra luglio e agosto le saline di Aigues Mortes si illuminano di un rosa abbagliante, e le città si riempiono di spettacoli.

Eventi in Provenza

Ah, e a tal proposito ci sono 2/3 eventi assolutamente da non perdere in stagione:

Festa dei Gitani

Il 24 maggio la statua di Santa Sara la Nera a Saintes Maries de la Mer viene portata in processione fino al mare dai gitani, accorsi per festeggiare la loro patrona anche da molto lontano. Sono giorni incredibili di vestiti coloratissimi, carri che sembrano uscire dal 1800, e gente in groppa ai bianchi cavalli provenzali. A coronare il tutto, musiche e spettacoli ad alta gradazione di decibel, davvero unico!

Il Festival di Avignone

Ogni anno, a luglio, Avignone si accende di vita grazie al suo Festival. Creato da Jean Vilar nel 1947, è uno dei più antichi e dei più celebri festival di teatro e delle arti sceniche del mondo. Ogni anno si svolgono in contemporanea due rassegne: il Festival In, con compagnie selezionate che vanno in scena nel palazzo dei Papi, e il Festival Off, che invade le strade e le piazze di tutta la città.

Carrières des Lumières

A pochi colpi di pedale da Les-Baux-de-Provence si apre un varco nella roccia delle Alpilles: si tratta di una ex cava di calcare ora trasformata in un luogo magico. Nelle immense sale buie e sulle pareti geometriche tagliate con precisione vengono proiettate vita e opere dei più famosi artisti della storia, sulle note delle musiche della loro epoca: da restare assolutamente a bocca aperta. Nel 2019 le proiezioni immersive saranno dedicate a Pablo Picasso, non perdertelo!

Carrières des Lumières

E se ti è venuta voglia di pedalare nel sud della Francia ecco qua il tour in bicicletta fra Provenza e Camargue che potrebbero fare al caso tuo!


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