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Val Camonica in bici: la Ciclovia dell’Oglio
L’Oglio nasce a Ponte di Legno, sotto le alte vette dell’Adamello per gettarsi, dopo 280 km, nelle già possenti acque del Po, non lontano da Mantova; prima di concludere la sua corsa verso valle però, forma il lago d’Iseo, adagiato al cospetto del Monte Guglielmo e perfetto punto d’arrivo dopo una pedalata sul tracciato in Valle Camonica.
La Ciclovia dell’Oglio: consigli utili per pedalarla
La prima parte del percorso della Ciclovia dell’Oglio inizia a Ponte di Legno, ai piedi del passo del Tonale e, dopo aver percorso tutta la conca, raggiunge il lago d’Iseo a Pisogne.
L’itinerario in alta valle è spettacolare, soprattutto per le montagne che dominano l’orizzonte e circondano il paesaggio. Da Ponte di Legno si scende dolcemente verso Temù e Vezza d’Oglio accerchiati dal Parco Nazionale dello Stelvio da un lato e dal parco dell’Adamello dall’altro. Giunti a Vezza d’Oglio si può imboccare un nuovissimo tratto di pista ciclabile che segue l’antica via Valeriana fino a Edolo, restando sulla sponda orografica sinistra della valle. Gli ultimi chilometri dalla frazione di Mu, scendono in picchiata verso Edolo, dove inizia la media e bassa valle.
Dalla cittadina è possibile proseguire lungo mulattiere e strade secondarie per giungere a Malonno evitando la statale SS42 del Tonale e della Mendola. Il percorso prosegue in discesa e già si saranno persi parecchi metri di quota quando si giunge a Capo di Ponte: qui è d’obbligo una sosta culturale per visitare il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane, primo sito UNESCO italiano.
In realtà il parco, così come le incisioni, sono sparse in tutta la valle Camonica in oltre 180 località ed è possibile vedere le rocce scolpite in uno degli otto parchi archeologici dedicati.
Ripresa la ciclovia, si passeranno alcuni borghi storici della media Valle Camonica come Bienno e Brenno, per giungere al principale centro di valle, Darfo Boario Terme. Il paese è anche un noto centro termale e l’edificio storico in stile liberty con il grande giardino, nonostante sia un po’ trascurato, merita sicuramente una sosta.
Se hai voglia di fare un po’ fatica e non hai avuto l’occasione di fermarti al parco di Naquane, da Darfo ti consiglio di raggiungere la località Luine, facente parte del parco di Interesse Sovracomunale Lago Moro, Luine e Monticolo. Anche qui è possibile fare una bella passeggiata tra le incisioni di millenni fa. Più accessibili sono le rocce incise di cinquemila anni fa ai piedi del Monticolo, non distante da Darfo e dalla pista ciclabile della Valcamonica.
Proseguendo il viaggio in bici lungo il fiume Oglio si raggiunge la parte più aperta e dolce della valle, poco più a monte del lago d’Iseo. La ciclabile prosegue tra le campagne passando diversi paesi: Pian Camuno, Artogne, Gianico… ma il cicloviaggiatore andrà oltre seguendo le indicazioni della ciclovia Tonale – Po.
Giunti a Costa Volpino, si resterà a sinistra per proseguire verso la sponda orientale del Sebino, che farà la sua prima apparizione a Pisogne. Il paesino ha un centro raccolto ma suggestivo e un bel porticciolo su cui sono affacciati alcuni bar dove concedersi una meritata sosta prima di riprendere la pedalata verso il tratto forse più spettacolare di questo itinerario: la ciclabile tra Toline e Vello.
Questa breve ciclabile di cinque chilometri si raggiunge da Pisogne proseguendo verso sud. Ormai anche quasi tutto il collegamento tra Pisogne e Toline è in sede propria e, una volta giunti in prossimità delle gallerie della litoranea Iseo-Pisogne, si noterà il taglio nella roccia a filo d’acqua che oggi rappresenta un itinerario ciclabile altamente panoramico, ricavato dalla vecchia strada.
Pedalando questa ciclabile si avranno scorci suggestivi sulle Alpi alle proprie spalle, sull’isola di Montisola che sorge alta in mezzo al lago e sulla frastagliata sponda bergamasca del Sebino dove si possono notare gli orridi di Castro e Zorzino. L’itinerario si snoda ai piedi del Corno Trenta Passi ed in alcuni tratti presenta delle belle gallerie scavate nella roccia. A Vello il percorso ciclabile si conclude e, poco più avanti nei pressi del cimitero, si incontra una pittoresca chiesetta quattrocentesca. Il punto ideale per concludere l’itinerario è il borgo di Marone che si può tranquillamente raggiungere restando sull’ampio marciapiede ciclopedonale a bordo strada.