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Il blog di Girolibero

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Guida di viaggio in Cambogia: informazioni e consigli da chi ci vive

Incastonata tra Vietnam e Thailandia, la Cambogia ti accoglie con gentilezza. Un Paese che mantiene vive le sue tradizioni, la sua autenticità e il suo animo genuino, pronto a conquistarti con i suoi templi immersi nella natura rigogliosa, mercati galleggianti e una cucina saporita. E se sai osservare attentamente, tra le città, il cibo e i sorrisi, scopri qualcosa di raro: una nazione che sta ancora guarendo dal suo passato e che offre la sua bellezza a chiunque sia disposto ad accoglierla.

Per scoprire l’essenza più vera del paese, abbiamo chiesto a Sokunthea Muth, nostra collaboratrice locale, e al suo collega Naidah Yazdani di condividerci delle informazioni da chi ci vive.

Ecco quindi una veloce guida per scoprire quando andare, cosa vedere e come vivere nel modo più autentico possibile la Cambogia.

Quando andare?

La Cambogia ha un clima tropicale monsonico, in cui si distinguono due stagioni principali. Quella delle piogge va da maggio a ottobre ed è caratterizzata da piogge brevi ma intense e da una forte umidità. La stagione secca, da novembre a marzo, è la migliore per viaggiare: le temperature si aggirano attorno ai 24-30 °C, il clima è mite e le piogge meno frequenti. È il periodo ideale per scoprire i tipici villaggi cambogiani e visitare i numerosi siti archeologici!

Festeggiare il Capodanno in Cambogia

Il Capodanno internazionale, un tempo poco celebrato, è ora una festa in grande stile. Il 31 dicembre è un giorno festivo e Phnom Penh si anima con spettacolari fuochi d’artificio, musica, famiglie e amici che si riuniscono lungo il fiume. Non è più un semplice cenno all’Occidente, ma un abbraccio completo a questa festività celebrata in tutto il mondo, reinterpretata attraverso il calore cambogiano. La riva del fiume esplode di colori e l’aria si riempie di risate, musica e del profumo del cibo di strada, in un momento di grande gioia. Non esiste una tradizione fissa per quanto riguarda il cibo, ma per un pasto di Capodanno davvero memorabile non può mancare il fish amok (un curry di pesce di acqua dolce), servito in una noce di cocco, magari al Titanic Restaurant. Situato sul Sisowath Quay, offre una vista sul fiume, arredi tradizionali e musica dal vivo: un mix perfetto tra il fascino del vecchio mondo e i festeggiamenti moderni.

Cose da sapere prima di un viaggio in Cambogia

I cambogiani non sono tipi da grandi motti o dichiarazioni esagerate. La loro filosofia è vissuta, non gridata. Sono persone rilassate e sorridenti, la loro saggezza si esprime spesso in proverbi pacati come:

Goccia dopo goccia si riempie il contenitore
Una montagna non ha mai due tigri
Fai del bene, ricevi del bene; fai del male, ricevi del male

Questi non sono solo detti, ma riflessioni di uno stile di vita basato sulla pazienza, l’armonia e il karma. È un Paese dove il tempo scorre in modo diverso e dove la gentilezza è la moneta corrente. Se visitate la Cambogia per la prima volta: non abbiate fretta. Lasciate che il paese si sveli lentamente, ricambiate i sorrisi, imparate qualche frase in khmer, vestitevi in modo modesto nei templi e, quando visitate luoghi come i Killing Fields o Tuol Sleng (entrambi testimonianza del genocidio), fatelo con rispetto. La storia della Cambogia è recente, cruda e ancora in fase di guarigione. Soprattutto, rimanete curiosi, non giudicanti. La vita qui può sembrare più lenta, ma è ricca di resilienza e forza.

I templi più belli da visitare

Visitare la Cambogia significa esplorare i suoi templi: sono così tanti che viene spesso chiamata la terra dei 3000 templi! Tra questi spicca il Ta Prohm Temple, avvolto nelle radici degli alberi circostanti. Qui natura e architettura si incontrano, creando uno spettacolo così inusuale e straordinario da rendere il tempio uno dei più fotografati del Paese. Ma ci sono anche il Wat Phnom, uno dei luoghi simbolo per la sua sacralità; il piccolo Ta Som, avvolto nelle radici di fico; l’Esr Mebon Temple, dedicato a Shiva.

E poi c’è lui, il complesso monumentale di Angkor, che con i suoi oltre 1000 templi è stato dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Angkor Thom è l’antica capitale dell’Impero Khmer. La città grande è circondata da un fossato e protetta da una cinta muraria e i suoi cinque portoni d’ingresso sono sovrastati da statue a quattro facce raffiguranti il Buddha della grande compassione, colui che ascolta i dolori del mondo. Per entrare bisogna passare per dei lunghi pontili: quello a sud è forse il più caratteristico, con un lato occupato da 54 statue di demoni e l’altro da 54 angeli. Poco più avanti si raggiunge il tempio di Bayon, che con i suoi 216 visi sorridenti scolpiti nelle alte torri è l’ultimo edificio religioso costruito all’interno del complesso. Ma il più famoso è il tempio di Angkor Wat. Secondo la tradizione induista, il tempio è la rappresentazione terrena dell’universo: le sue cinque torri richiamano il Monte Meru, l’Olimpo degli dei nella mitologia induista. Angkor Wat è il simbolo della Cambogia, l’anima del popolo khmer.

Phonm Penh: la capitale ieri e oggi

In una viaggio in Cambogia non può mancare la capitale, Phnom Penh. La città, nei primi anni 2000, era una tranquilla cittadina sul fiume: lo skyline era basso, le strade silenziose e il ritmo della vita lento e costante. Nel corso degli anni, la Cambogia è cambiata lentamente, trasformandosi non solo dal punto di vista economico, ma anche emotivo. Oggi Phnom Penh è una città di grattacieli, ristoranti e un’energia giovanile che traspare in ogni angolo, sempre mantenendo la sua anima. Una crescita che continua a convivere con la tradizione: il Palazzo Reale, con le sue guglie dorate, è ancora il cuore della città; il complesso di Wat Botum rimane un luogo di riflessione; all’alba i monaci camminano ancora a piedi nudi e l’incenso si diffonde nei cortili dei templi. Phnom Penh non ha cancellato il suo passato, ma lo ha stratificato.

A Phnom Penh una visita che merita è il Museo del Genocidio Tuol Sleng, conosciuto anche come Ufficio di Sicurezza S-21, che commemora le vittime del tragico genocidio iniziato nel 1975, che subì il popolo cambogiano. In origine l’edificio era una scuola superiore, poi occupata dai Khmer Rossi e trasformata in un centro di detenzione, tortura e morte. Al momento della sua liberazione, degli oltre 17000 prigionieri solo 7 furono trovati ancora vivi: riuscirono a sopravvivere solo perché ritenuti utili dal regime per le loro abilità nella pittura e nella fotografia.

Esperienze autentiche: villaggi galleggianti, bamboo train e incontri di Kun Khmer

La Cambogia non è solo templi e tramonti, ecco altre esperienze per sentirsi un vero cambogiano.

Visitare un villaggio
In Cambogia si trovano circa 150 villaggi galleggianti. Alcuni di questi nascondono delle tradizioni artigianali antichissime, altri mostrano in modo genuino la quotidianità locale. C’è il villaggio di Kompong Chhnang, che prende il suo nome dall’attività principale del villaggio: la produzione artigianale di pentole di terracotta. Da qui partono spesso barche cariche di queste casseruole realizzate a mano dagli abitanti del luogo, tanto che il nome del villaggio significa letteralmente porto delle pentole di terracotta. Oppure c’è Kampong Luong, un villaggio sull’acqua poco turistico, in cui cogliere ogni dettaglio delle abitudini del popolo cambogiano. Il colore azzurro delle case galleggianti si riflette sulle acque del lago Tonle, animato anche dalla presenza di numerose barche, alcune adibite alla vendita di frutta e verdura, altre di pesce, altre ancora di vestiti. Kompong Khleang si può descrivere con una parola: autentico. Un villaggio che ospita la più grande comunità galleggiante della Cambogia, con un’economia basata quasi esclusivamente sulla pesca, ancora non toccato dal turismo di massa. Qui con un giro in barca è possibile esplorare l’intero villaggio, dalla scuola al mercato e immergersi veramente nell’anima del Paese.

Fare un giro sul bamboo train
A Battambang è d’obbligo salire sul bamboo train, un carrello di ferro ricoperto di stecche di bambù utilizzato in origine durante la guerra civile. Venne poi sfruttato dai contadini per trasportare più velocemente la merce da una città all’altra, finché alcuni anni fa è stato convertito in un piccolo treno per turisti. Un metodo alternativo per ammirare la campagna cambogiana: e se scegli di salirci durante il tramonto, l’atmosfera è ancora più unica! Anche a Battambang non mancano antichi templi da ammirare. Tra questi c’è il tempio Phnom Banon: 358 gradini per raggiungerlo, ma la vista sul fiume Sangker e sulla campagna circostante ripagano ogni fatica!

Visitare una scuola di disegno per orfani
Il Phare Ponleu Selpak ha una storia affascinante. Véronique Decrop, una volontaria di un campo profughi a confine con la Thailandia, insegnò a bambini e giovani ragazzi il potere dell’arte per superare le difficoltà del momento. Con la fine della dittatura dei Khmer Rossi, il campo profughi venne chiuso e i rifugiati cambogiani iniziarono a tornare alle loro case. Rientrati a Battambang, nove ragazzi decisero insieme a Véronique di fondare una scuola di disegno per orfani, bambini e ragazzi di strada con l’obiettivo di dar loro una prospettiva di futuro. Nel 1994 nasce così un centro creativo poliedrico, che spazia dalla pittura all’arte circense. Il nome che venne scelto fu Phare Ponleu Selpak, la luminosità delle arti.

Conoscere una realtà locale artigiana
L’arte è anche il fulcro di un’altra associazione no profit, Les Artisans d’Angkor. Dopo i Khmer Rossi, la Cambogia si trova a dover affrontare un periodo di grande crisi economica. Tra i cambogiani inizia la volontà di rinascere, di reinventare l’arte e di riscoprire le antiche tradizioni artigiane. Nascono diverse associazioni, tutte con lo scopo di proteggere l’arte tradizionale cambogiana dei prodotti fatti a mano. Tra queste c’è Les Artisans d’Angkor – Chantiers Ecoles, nata per offrire opportunità di lavoro a giovani ragazzi provenienti da famiglie povere, con lo scopo di rafforzare le comunità rurali e promuovere uno sviluppo equo e sostenibile. Una scuola di giovani artigiani, impegnati nella realizzazione di opere dalla scultura alla pittura su pietra, legno e tessuti.

Sorseggiare acqua di cocco fresca nei parchi
Specialmente vicino al Wat Botum o all’Hun Sen Park, dove la brezza porta con sé il suono delle campane del tempio e le risate, è un must assaggiare gli incredibili frutti della Cambogia: qui ci sono molte varietà di mango, da quelli dolci e dorati a quelli verdi e aciduli da intingere nel sale e nel peperoncino. Tra questi spiccano il chickoo (sapotiglia), con la sua dolcezza simile al caramello, e il mangostano.

Assistere a un incontro di boxe Kun Khmer dal vivo
Lo sport nazionale della Cambogia, il Kun Khmer è un’emozionante dimostrazione di potenza, grazia e tradizione. Guardare un incontro alla World Kun Khmer Arena o in uno stadio locale è elettrizzante: la folla ruggisce, la musica tradizionale pulsa e i combattenti si muovono con precisione e orgoglio. Non è solo sport, è teatro culturale. La superstar locale Thoeun Theara è una figura quasi divina in Cambogia!

Queste non sono solo attività, sono inviti a rallentare, ad assaporare, a sentire.

Piatti tipici da provare: spaghetti a colazione!

La cucina khmer è meno piccante di quella thailandese, meno dolce di quella vietnamita e profondamente radicata nelle erbe aromatiche, nei sapori fermentati e nel cocco. Il piatto per eccellenza è il fish amok, un curry di pesce d’acqua dolce cotto a vapore nel latte di cocco e servito avvolto in una foglia di banano. Una volta era la pietanza preparata esclusivamente per i reali dell’Impero, oggi invece è ampiamente diffuso tra tutti i cambogiani. Se preferisci, puoi anche provare la versione con il pollo!

Le colazioni in Cambogia vengono prese seriamente: pensa che tra quelle tipiche c’è il num ban chok, degli spaghetti di riso con curry verde, accompagnati da erbe fresche e verdure. Da provare per vivere la vera esperienza culinaria cambogiana! Il prahok ha un gusto molto forte, tanto che per il suo odore intenso viene chiamato anche “formaggio cambogiano”. Si tratta di una pasta di pesce fermentata, usata come condimento per tante ricette: è un alimento essenziale, tanto che si dice che “senza prahok, non è un vero pasto”.

Per assaggiare la carne cambogiana, punta al lok lak, della carne di manzo marinata con spezie ed erbe, saltata in padella con salsa al lime e pepe. Prova anche il samlar machu, una zuppa acida con tamarindo e ananas e il kampot pepper crab, una prelibatezza costiera con pepe in grani famoso in tutto il mondo. E se vi trovate qui ad aprile per il Capodanno khmer, non perdetevi il kralan, riso appiccicoso con cocco e fagioli, arrostito nel bambù.

Libri e film prima di partire

Per comprendere veramente la Cambogia, è necessario approfondirne la storia. Ecco quindi alcuni libri e film che offrono una visione emotiva e un contesto storico. Sono tutte storie non facili, ma necessarie.

LIBRI

First They Killed My Father (Il lungo nastro rosso) di Loung Ung (Piemme)
Un libro che racconta il punto di vista di una bambina sull’era dei Khmer Rossi.

When Broken Glass Floats di Chanrithy Him (WW Norton&Co)
Questo testo è un’inquietante autobiografia sulla sopravvivenza.

River of Time di Jon Swain (Vintage Publishing)
Il racconto di un giornalista sulla Cambogia prima e durante la guerra.

The Gate di François Bizot (Vintage Publishing)
Un libro sulla prigionia di un francese e la sua riflessione sull’ideologia nel periodo dei Khmer Rossi. È anche un film.

FILM

The Killing Fields di Roland Joffé
Un film vincitore di tre Oscar, un potente ritratto del genocidio cambogiano.

The Missing Picture di Rithy Panh
La ricerca personale del regista di reinventare i suoi ricordi d’infanzia durante il periodo in cui i Khmer Rossi governarono la Cambogia tra il 1975 e il 1979.

The Last Reel di Kulikar Sotho
Un dramma cambogiano moderno sulla memoria e la guarigione.

E i documenti?

Per viaggiare in Cambogia è necessario il passaporto con validità residua di almeno 6 mesi dalla data d’ingresso nel Paese. Il passaporto deve avere almeno due pagine libere ed essere in buono stato: se devi rinnovarlo o sostituirlo, contatta con ampio anticipo la questura! I minori di 14 anni che viaggiano non accompagnati dai genitori devono avere con sé una dichiarazione di accompagno. Il visto turistico è obbligatorio: viene rilasciato dalle Rappresentanze diplomatico-consolari cambogiane all’estero o può essere ottenuto anche all’arrivo presso gli aeroporti internazionali. Il visto turistico ha validità di 30 giorni ed è possibile acquistarlo online al costo di 30 USD. Porta con te due copie stampate del visto!

Ricorda che a partire dal 10 settembre 2024 per poter entrare in Cambogia è necessario compilare, entro 7 giorni precedenti all’arrivo, il formulario di registrazione tramite app per smartphone “Cambodia eArrival”. Dopo l’inserimento dei dati necessari, l’app genera un QR code da salvare sul proprio dispositivo e da mostrare alle Autorità di immigrazione.


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