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Il blog di Girolibero

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Viaggio a Napoli fra caos e perfezione

Napoli è uno di quei posti da mettere subito nella lista dei desideri e poi andarci il prima possibile.

L’effetto che ti fa è racchiuso nel nome della sua via principale, Spaccanapoli: ti divide, e una volta a casa non sai più quante città hai visto e quale ti sia piaciuta di più.

Fondamentalmente, Napoli è un riassunto di bellezza metafisica e caos allo stato puro.

Bellezza perfetta: Napoli è core

C’è un non so che di perfetto in certi luoghi, che diventano quasi immaginari, ideali. Linee e geometrie, alternanza di vuoti e pieni che mi fanno pensare ai dipinti di De Chirico, cosparsi di una sottile malinconia.

Palazzo Reale


A Napoli posti così si incontrano spesso: salendo la scalinata di Palazzo Reale tra i marmi chiari e le imperturbabili statue di greca perfezione. Passeggiando tra i suoi corridoi e guardando dalla finestra le regolari ali del colonnato di piazza del Plebiscito.

Lungomare Caracciolo

Poi si scende sul luminoso lungomare Caracciolo, un susseguirsi di bei palazzi dallo stile ancora classico, con facciate che guardano il mare. Qui si passeggia, si va in bici e i bimbi sfilano in costume a Carnevale.

Teatro San Carlo

Nel foyer del teatro San Carlo, o Salone degli Specchi, la pulizia delle linee è sottolineata da fini cornici dorate. Nulla a che vedere con la pioggia di decorazioni, gli specchi e lo sfarzo a cui i cantanti si trovano davanti sul palcoscenico.

La Metro

E chi se l’aspettava una metropolitana del genere? Scendi a Toledo e ti sembra di camminare in mezzo al mare tranquillo, e fra le stelle. A Università, Garibaldi, Vanvitelli si resta a bocca spalancata. “Metro dell’Arte” lo chiamano, la promessa è rispettata e ti trasporta ad ogni fermata in un modo diverso e astratto.

Napoli è Caos

C’è poi una Napoli piena di vita, rumorosa, che corre tra i vicoli del centro antico fino alle propaggini del Vesuvio.

Quartieri spagnoli

Un tuffo indietro di qualche decina d’anni è una camminata fra queste vie, fra lo sfrecciare di un motorino e gente che si saluta a gran voce. Ho passato la bellezza di 40 minuti a chiacchierare con un fruttivendolo, mentre puliva cavolfiori e carciofi lì in strada. Poi ho visto negozietti stretti e lunghi scoppiare di ogni cosa immaginabile, dalla carta igienica ai giocattoli. Capitelli grandi e piccoli, artigiani, festoni, bandiere, cuori e fiori finti… puro horror vacui insomma!

I Campi Flegrei

C’è poi un tipo di rumore molto diverso, quello della terra, bello e terribile allo stesso tempo: l’area vulcanica dei Campi Flegrei è l’elemento naturale incontrollabile insieme a quello altrettanto incontrollabile, umano, della metropoli a fianco.

Vacci a visitare la Solfatara di Pozzuoli, è poco distante dal centro ed è uno di quegli spettacoli rari che si ricordano sempre. Sentirai il rumore dei fanghi bollenti e il soffio sulfureo della fumarola. Per i Romani era l’ingresso agli Inferi, e la dimora del dio Vulcano… ed in effetti un certo timore lo incute.

Il Vesuvio

L’ultima faccia, incredibile, di Napoli è questa.

Chi immaginava, in quel 79 d.C, che quel basso colle fosse uno dei vulcani più pericolosi del mondo? Bellezza e distruzione totale, tutte in una montagna che ora se ne sta tranquilla a guardare il golfo di Napoli. Sembra quasi di sentirlo lo scoppio, e il ticchettìo della pomice che ha sepolto Pompei ed Ercolano lì sotto.

Una camminata (facile!) sul cratere sarà la ciliegina sulla torta di un viaggio a Napoli: terra rossa, muschi verdi e giallastri e le inquietanti rocce scure e fumanti del Vesuvio, il gigante addormentato.

Insomma, quando parti? Noi i programmi di viaggio ce li abbiamo!


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