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Il blog di Girolibero

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12 cose da sapere sulla ciclabile dell’Adige

Il fiume Adige, uno dei grandi corsi d’acqua del Nord Italia, è il protagonista assoluto della ciclabile che corre in gran parte sui suoi argini. Da Merano a Verona, passando per castelli e distese di vigneti a perdita d’occhio, sfiorando musei e attraversando città, il fiume Adige ha delineato un tracciato mai noioso che permette di visitare in bicicletta luoghi d’interesse culturale, storico ed enogastronomico. Ecco 12 cose da sapere su questa ciclabile:

Due bici parcheggiate in una città trentina

Tre città da visitare in bici

La rete di piste ciclabili del Trentino Alto Adige è la più sviluppata e la meglio organizzata in Italia. Con centinaia di chilometri da percorrere in bicicletta in tutta sicurezza possiamo definire questa regione della nostra penisola, un piccolo paradiso per amanti delle due ruote. La ciclabile dell’Adige, che è uno dei tracciati di questa fitta rete tutta da pedalare, offre una miriade di possibilità per visitare il territorio che attraversa a partire dalle città.

Merano che profuma d’Austria
Merano, situata all’imbocco dell’idilliaca Val Venosta, è il punto di partenza della pista ciclabile dell’Adige. La città, colorata e vivace, è una delle principali dell’Alto Adige e vanta alcune attrattive da non perdere assolutamente durante una visita come la Porta Passiria, risalente al XIII secolo, il ponte romano costruito nel 1617 sui resti di precedenti ponti in legno, il convento dei cappuccini del XVII secolo e i meravigliosi giardini di Castel Trauttmansdorff, conosciuti anche con il nome di Giardini di Sissi. Da Merano, oltre alla ciclcabile dell’Adige partono altri due itinerari: la ciclabile della Val Passiria e la ciclabile della val Venosta.

Trento, la città del Concilio
Trento, o Tridentum secondo i Romani, oltre ad essere una località antica, è uno dei due capoluoghi di provincia del Trentino Alto Adige insieme a Bolzano. Il suo monumento più celebre è il Castello del Buonconsiglio, con i suoi affreschi. Ma meritano una visita anche la Cattedrale dedicata a San Vigilio, i numerosi palazzi del centro storico e la pittoresca Chiesa di Sant’Apollinare, che si affaccia sulla ciclabile. Trento è una città vivibile e si incontra a metà strada nel viaggio verso Verona.

Verona, la romantica
Il punto di arrivo della pista ciclabile dell’Adige è Verona, la città di Romeo e Giulietta e dell’arena.  Questa località, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è una delle più importanti città d’arte del nostro paese e non basta di certo giornata per visitarla nella sua totalità. Dalle Porte Borsara e Leoni al teatro romano, dal Ponte Pietra all’allegra piazza delle Erbe, dal ponte scaligero alla Piazza dei Signori, Verona è un vero gioiello dell’architettura e dell’arte italiana.

Interno del Museo Muse a Trento con scheletri di dinosauri

Due musei da conoscere in bici

Per chi pedala ma è anche appassionato di esposizioni e mostre non posso che consigliare una sosta in due dei musei che si incontrano nelle località lungo la pista ciclabile dell’Adige…

MUSE di Trento
Il museo della Scienze di Trento è situato nell’area adiacente al complesso delle Albere, un palazzo storico della città, a due pedalate dall’itinerario ciclabile. Nato nel 2013 dalle ceneri del museo tridentino delle scienze, il MUSE è un polo museale innovativo allestito su più piani. Nel MUSE esistono diversi percorsi interattivi lungo i quali testare personalmente delle leggi fisiche attraverso esperimenti, i vari climi della Terra o capire com’era la vita migliaia di anni fa. L’ingresso è a pagamento.

MART di Rovereto
A fianco al MUSE, tra i musei della provincia autonoma di Trento spicca il Mart, il Museo d’arte moderna e contemporanea di Rovereto. Con esposizioni sempre nuove e all’avanguardia che si affiancano alle collezione permanente di 15000 opere, il Mart  non annoia mai. L’ingresso è a pagamento.

Dettaglio della ciclabile dell'Adige nel verde con un ciclista che pedala

Tre castelli da scoprire in bici

La valle dell’Adige è contornata da alte montagne, alcune delle quali superano anche i 2000 m. Sui rilievi più bassi affacciati sulla vallata spesso sono state erette delle fortezze con l’intento di proteggere il territorio da possibili invasioni.

Castel Firmiano
L’imponente figura di Castel Firmiano sorge all’incrocio tra la Valle dell’Adige proveniente da Merano e la Valle Isarco appena dopo Bolzano. Da diversi anni è la sede principale dei musei della montagna gestiti dal noto scalatore Reinhold Messner, i Messner Mountain Museum. Risalente a prima del 925, castel Firmiano è divenuto proprietà della provincia autonoma di Bolzano nel 1996 e, dieci anni più tardi, durante dei lavori di restauro, fu luogo della scoperta di una tomba del neolitico. Il Castello e il museo sono visitabili a pagamento.

Castel Beseno
Una delle più belle e pittoresche fortificazioni della Valle dell’Adige è quella di Castel Beseno, tra Trento e Rovereto. Oltre ad essere il più grande edificio forticato dell’intera regione, Castel Beseno vanta un buono stato di conservazione delle sue aree interne.  Camminando per gli ampi cortili del castello si respira un pizzico del passato vissuto dalla fortificazione che risale al XII secolo. Da Castel Beseno si ha un ampio panorama sulla sottostante Vallagarina. Il castello è visitabile a pagamento.

Castello di Avio
Situato vicino al confine tra Trentino e Veneto, il castello di Avio è gestito dal Fai dal 1977. Le prime notizie del maniero risalgono al 1053 quando fu probabilmente proprietà dei Castelbarco che, dopo qualche secolo, lo cedettero ai veneziani. Il castello cambiò ancora proprietà ritornando poi tra le mani dei Castelbarco nel XVII secolo. La particolarità del luogo storico è la presenza di tre cinte di mura difensive oltre a quella della famosa camera dell’amore, una stanza ricca di affreschi evocativi. Il castello di norma è visitabile a pagamento, ma durante le giornate Fai l’accesso può essere gratuito.

Dettaglio di un ciclista che pedala tra i vigneti nella ciclabile dell'Adige

Quattro piatti da gustare in bici

Una delle cose fondamentali per conoscere davvero un territorio mentre lo si attraversa in un viaggio in bicicletta, è quella di prendersi del tempo per assaggiarne le tipicità gastronomiche. La ciclabile dell’Adige attraversa tre diverse province con differenti tradizioni culinarie, la gastronomia del Trentino e dell’Alto Adige sono un mix di cultura austroungarica e italiana, e questo non fa altro che rendere il viaggio ancora più interessante.

Canederli.. in tutte le salse
Al burro, in brodo, con il pomodoro, dolci o salati… se si viaggia in Trentino Alto Adige capiterà spesso di poter assaggiare i canederli (Knödel), questi gnocconi di pane raffermo uniti a pezzetti di affettati (soprattutto speck e lardo), verdure o formaggi. Dei canederli esistono anche versioni dolci, la più popolare è quella della Val Venosta con le albicocche.

Smacafam… un nome che è tutto un programma
Un piatto più ricercato dei canederli è lo smacafam, che in dialetto significa “placa la fame, l’appetito”. Di origine contadine, questa specie di torta salata molto nutriente viene preparata con la luganega, un insaccato di carne di suino, o lardo.

Bollito con la pearà
Entrando in territorio veronese la cultura gastronomica cambia radicalmente. Uno dei piatti più conosciuti dell’area è il bollito con la pearà ossia vari pezzi di manzo cotti a lungo serviti con una particolare salsa di accompagnamento. La tradizione vuole che il piatto sia stato ideato dal cuoco alla corte della regina Rosmunda.

Vino rosso, vino bianco o bollicine?
La Valle dell’Adige, e in particolar modo le zone del lago di Caldaro, della piana Rotaliana e della pianura veronese, sono aree ricche di vigneti. Durante un viaggio in bici lungo la ciclabile dell’Adige è interessante concedersi del tempo per una degustazione che può essere mirata in base ai gusti personali di ognuno di noi. Dal bianco Gewurztraminer al rosso Teroldego al Trento d.o.c. ad uno dei Garda d.o.c.

Per scoprire altri luoghi caratteristici della Valle dell’Adige e altri piatti da leccarsi i baffi scegli il tour di Girolibero che fa per te.


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