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Il blog di Girolibero

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Lisbona e dintorni: ecco i luoghi da non perdere

Un viaggio in Portogallo non può che partire da Lisbona e dai suoi colorati e malinconici quartieri, passando per Belém, Sintra e all’Università di Coimbra, con la sua antichissima libreria sorvegliata da pipistrelli e con gli studenti che, con le loro divise nere, ricordano Harry Potter e i suoi compagni di magie. Inizia il nostro viaggio in Portogallo e Galizia, vieni con noi!

Lisbona vista da Wenders e Pessoa

Prima di partire per il nostro viaggio in Portogallo e Galizia, mi sono munita del dvd di Lisbon Story di Wim Wenders per poterlo riguardare durante il volo per Lisbona, prima di atterrare “nella città dei sogni”. Inizialmente, Wenders doveva girare solo un documentario su Lisbona, ma la bellezza di questo luogo deve averlo travolto. Nel film, un tecnico del suono gira la città alla ricerca di un suo amico regista scomparso, imparando a fare conoscenza della capitale lusitana registrando i suoi suoni, quelli della natura, dei vicoli, del mare, del fado, la musica dolce e malinconica tipica del Portogallo in cui gli emigranti parlano della nostalgia per la loro casa, per la loro terra. L’ho visto molti anni fa al cinema e, insieme alle poesie di Pessoa, costituisce il mio piccolo manuale emotivo per affrontare Lisbona. Arrivando sulla Rua Augusta, con i suoi ciottoli bianchi e neri e le geometrie decorative, nel quartiere della Baixa, il fruscìo del vento, la luce densa che dall’acqua si riversa sulla città, facendo risplendere gli azulejos insinuandosi anche nei viottoli più stretti, ed il cielo che congiungendosi col fiume Tago sembra non finire mai, mi restituiscono in parte quello che Wenders mi aveva saputo raccontare sul grande schermo. La strada è piuttosto affollata, ma il suono di sottofondo è piacevole ed il portoghese mi sembra davvero una lingua fatta per cantare. Camminiamo tra le case d’epoca con i loro terrazzi di ferro arzigogolati e gli azulejos, le piastrelle smaltate con la decorazione tipica delle case portoghesi in cui la cultura islamica, quella europea e cinese si incontrano per poi fondersi. Qui in Portogallo sono presenti un po’ ovunque, sia all’interno che all’esterno dei posti in cui entriamo.

Immagine sui toni del rosso con persone che stanno salendo nel tram di Lisbona, l’electrico 28

Su e giù per Lisbona con l’Electrico 28

Abbiamo solo un giorno per visitare la capitale lusitana e così per avere una prima rapida panoramica, decidiamo di prendere il mitico tram, l’electrico 28, che dalla Baixa porta ad Alfama, il quartiere più antico di Lisbona. L’electrico 28 è un vecchio convoglio giallo degli anni Trenta che è diventato un vero e proprio simbolo di Lisbona. Salendo a bordo e stando seduti sui suoi sedili in legno, possiamo vedere la città mentre la carrozza stride e sferraglia affannosamente su è giù per le ripide strade dei colli su cui è costruita. Qualcuno si appende fuori dal tram prendendolo al volo, facendoci compagnia per qualche fermata. Se ci andate a giugno per gli eventi organizzati in occasione della festa di S. Antonio, il vostro viaggio a bordo potrà essere accompagnato da musicisti che suonano il fado.

Murales sui toni del risso, nero e bianco dedicato al Fado a Lisbona

Il quartiere dell’Alfama

Lisbona è stata quasi interamente ricostruita dopo un devastante terremoto che l’ha colpita nel 1755 radendola al suolo quasi completamente ed il quartiere di Alfama, grazie alla sua posizione sopraelevata, è l’unico a non essere stato distrutto. Le mura del Castelo de São Jorge ci dominano dall’alto ed iniziamo la nostra passeggiata tra le viuzze e le piazzette, sotto i balconi fioriti ed i fili tesi coi panni appesi tra gli azulejos. Ci fermiamo ad un quiosques de refresco a mangiare quagliette e bifanha, un panino morbido strafarcito di lonza di maiale alla paprika ed aglio che è un vero must dello street food di Lisbona. Un po’ appesantiti dallo spuntino, riprendiamo la nostra camminata passando davanti alla Cattedrale di Lisbona, la Sé, una delle chiese più antiche del Portogallo, per arrivare al miradouro da Graça, da dove possiamo ammirare la città dall’alto. Da qui non possiamo vedere il ritmo pigro del fiume Tago solcare e tagliare in due la città di Lisbona. Prima di sera vorremmo goderci il tramonto sulle sue rive raggiungendo la torre di Belém, il monumento più conosciuto di Lisbona, costruita nel XVI secolo per difendere la città dalle scorrerie dei pirati, ed il vicino Monastero dos Jerónimos.

Belém e il monastero dos Jerónimos

La torre è imponente e richiama i fasti del Portogallo colonialista e delle grandi esplorazioni ed è possibile visitarla anche all’interno (controlla gli orari)  godendo di una magnifica vista sul fiume dall’alto. Il monastero dos Jerónimos alle spalle della torre, è invece stato fatto costruire nel 1500 da re Manuel I per celebrare il ritorno in patria di Vasco da Gama. La leggenda narra che fu fatto costruire sui resti della chiesetta in cui da Gama ed il suo equipaggio si erano ritirati a pregare la sera della vigilia della partenza del viaggio che li portò a scoprire la rotta delle Indie. Qui tutte le informazioni per visitarlo. Si dice che proprio nel monastero siano nate da una ricetta dei monaci le famose pastéis de Belém, un goloso dolcetto tipico di Lisbona, di cui potrete leggere la storia ed assaggiarlo in tutto il suo trionfo di pasta e crema in questa storica pasticceria.

Sulla strada per Sintra

Il giorno successivo noleggiamo una macchina con cui raggiungeremo Porto, attraversando la campagna portoghese e fermandoci a visitare Sintra e Coimbra lungo il nostro percorso. Le strade non sono molto trafficate e ci danno l’occasione di ammirare il magnifico paesaggio puntellato da maestosi alberi di quercia da sughero ed ulivi. Il Portogallo è il più grande produttore di sughero al mondo. Qui ci spiegano che il sughero è un materiale davvero versatile che può essere utilizzato, oltre che per fare tappi, anche come isolante e come tessuto vegetale, grazie alla sua idrorepellenza naturale ed alla sua duttilità. La sua lavorazione lenta e rispettosa dei processi della natura è davvero affascinante: tra una decorticazione e l’altra devono trascorrere almeno 9 anni e la prima volta che viene effettuata questa operazione, la pianta deve averne almeno 25 .

Dettaglio del palazzo di Sintra sui toni del blu, del giallo e del rosso

Sintra e i suoi palazzi da sogno

Arriviamo a Sintra ed appena parcheggiata la macchina ci è impossibile non essere attirati dalla visione del Palácio da Pena che ci domina dal cocuzzolo della collina. Questo complesso costruito a metà dell’Ottocento sembra uscito da un film di Tim Burton o di un Walt Disney particolarmente estroso. L’accostamento di colori vivaci e di diversi stili sono stati pensati e realizzati per richiamare l’immaginario di un’opera lirica.

Per rimanere in ambito fiabesco, nella nostra passeggiata scegliamo di passare davanti alla piccola casa rosa in cui Hans Christian Andersen soggiornò quando venne a visitare Sintra. Dicono che fu proprio qui che scrisse Il soldatino di piombo ed Il brutto anatroccolo.

Decidiamo di andare a vedere anche il piccolo Convento dos Capuchos, un luogo magico e suggestivo completamente immerso nel verde. È un complesso di rovine di un monastero francescano costruito secondo le regole di quella che ora chiameremo “bioedilizia”, cercando di rispettare la natura circostante. Scopriamo anche che il sughero veniva usato in tempi remoti per rivestire ed isolare le celle all’interno del monastero. In serata facciamo una passeggiata verso il Castello del Moro. In lontananza possiamo sentire una chitarra portogueisa ed una voce femminile che intonano il fado. Sintra è un luogo da cui molti poeti, tra i quali Byron ad esempio, sono rimasti incantati e la sua magia, con scenari fiabeschi immersi nel verde selvaggio e rigoglioso, è davvero indiscutibile.

L’Università di Coimbra e il fiume dei Poeti

Ripartiamo in viaggio alla volta di Coimbra, città dove ha sede una delle più antiche università d’Europa e la più antica di tutto il Portogallo. Coimbra è una cittadina incantevole. Riconosciamo subito alcuni studenti avvolti nelle loro toghe nere, le capas negras, che sono la divisa ufficiale degli universitari di questo ateneo. Sui muri di alcune case della città vecchia sono disegnati grandi graffiti e grandi stendardi sono appesi sopra porte e finestre. Chiedo ad uno studente dal mantello nero che cosa siano e lui mi spiega che segnalano la presenza delle repúblicas. Sono case ad affitto agevolato per studenti, fatte costruire sin dal XIV secolo, democraticamente gestite dagli studenti stessi, che si confrontano e prendono decisioni sia sulla vita all’interno della repúblicas, che sull’organizzazione di eventi culturali da programmare in città. Durante la dittatura di Salazar erano considerate zona franca dove la polizia non poteva entrare e spesso qui trovavano rifugio i contestatori. Dice che a Coimbra ne esistono almeno 25. Penso a che Paese particolare sia il Portogallo, unica nazione che ha saputo rovesciare una dittatura senza l’uso delle armi con la sua Rivoluzione dei Garofani. Continuiamo la nostra passeggiata e visitiamo l’Università. La biblioteca Joanina in stile barocco è davvero maestosa: qui sono custoditi più di 250.000 volumi rari protetti e preservati da una colonia di pipistrelli, che vive tra gli scaffali e mangiando le tarme della carta che attaccano le opere. I pipistrelli-custodi sono del tutto innocui e durante la vostra visita diurna sicuramente se ne staranno a dormire.

Mosteiro de Santa Clara e Bacalhau

Dopo aver respirato l’aria frizzante data dalla presenza dei molti studenti che popolano numerosi questa città e che con le loro divise ricordano Harry Potter, lasciamo Coimbra con una visita al Mosteiro de Santa Clara-a-Velha e quello di de Santa Clara-a-Nova, appena fuori dal centro vicino alle sponde del Mondego. Questo corso d’acqua attraversa Coimbra e viene chiamato spesso il fiume dei poeti, perché è celebrato in molte poesie della letteratura portoghese. I monasteri, risalenti ad epoche diverse, sono due complessi architettonici suggestivi molto affascinanti che vale sicuramente la pena di vedere. Lasciamo la città cenando in un ristorantino con del bacalhau à Gomes da Sà, baccalà in casseruola con patate, cipolle e uova sode. Qui in Portogallo il baccalà è un piatto molto popolare e dicono che ne esista almeno una ricetta diversa per ogni giorno dell’anno.

Il nostro viaggio in Portogallo prosegue con Porto, le Isole Cies e la Galizia: arriveremo fino a Santiago de Compostela! Leggi la seconda parte del nostro itinerario.

Viaggi organizzati a Lisbona e dintorni

Se sogni di scoprire il Portogallo, dai un’occhiata ai viaggi organizzati di Girolibero: pedala lungo la costa da Porto a Coimbra, scopri Lisbona con un viaggio di gruppo, o percorri una delle tratte del Cammino di Santiago.


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