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Il blog di Girolibero

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Viaggiare con i libri: Norvegia

La letteratura scandinava è sempre affascinante, quasi quanto viaggiare davvero in uno dei suoi paesi. Questa volta partiamo per la Norvegia e le Isole Svalbard, e lo facciamo con 3 libri da mettere in valigia, da leggere prima di partire o al ritorno, per combattere la nostalgia.

Consigli di lettura per un viaggio in Norvegia

“La leggenda del sesto uomo” di Monica Kristensen (trad. M. V. D’Avino, Iperborea)

Knut cominciava a spazientirsi. Era ovvio che presto sarebbe ritornata. Nessuno scompariva alle Svalbard. D’inverno l’arcipelago era praticamente isolato dal mondo, a parte l’unico volo quotidiano che lo collegava al continente. Le autorità avevano pieno controllo sugli abitanti di Longyearbyen, su chi veniva in visita e chi ripartiva. Ma allo stesso tempo non poteva fare a meno di pensare che già una volta si era dette le stesse cose all’ufficio governativo. Neanche troppi mesi prima. Ed era finita con un morto.

Notte polare alle isole Svalbard. Nel mese di febbraio le tenebre avvolgono ogni cosa e le temperature non si alzano mai sopra lo zero: è l’inverno polare, il cielo nerissimo illuminato da piccole stelle e tappezzato da magnifiche aurore boreali. Il 22 febbraio la piccola Ella Olsen scompare misteriosamente: chi può averla prelevata dall’asilo? All’arcipelago delle Svalbard non succede quasi mai nulla, al massimo si arresta qualche cacciatore di frodo o contrabbandiere. Però, da qualche tempo, accadono eventi anomali: giungono minacce ad alcuni membri della popolazione di Longyearbyen e nel buio delle miniere di carbone, infuria la leggenda del sesto uomo… è stato lui ad aver rapito la piccola Ella? Knut Fjeld, il poliziotto di Longyrbyen, è disposto a tutto pur di ritrovare Ella Olsen, persino a sfidare la sua terribile forma di claustrofobia e scendere nella Miniera 7, luogo d’origine della leggenda del sesto uomo.

“La via del bosco” di Long Litt Woon (trad. M. V. D’Avino, Iperborea)

Cominciai a sognare di entrare a far parte della cerchia più interna dell’ambiente fungaiolo, quella dei periti a cui sono affidati i controlli micologici di stagione. Ero colpita dalla loro preparazione, e anche dalla loro “vocazione”, che li spingeva a dedicare il loro tempo libero ad assistere gente di Oslo desiderosa di cogliere funghi. Per la prima volta dopo la morte di Eiolf, sentivo di avere un obiettivo e una direzione.

Si può tentare di superare un lutto con un nuovo e particolare passatempo? Una mattina Eiolf esce di casa e saluta l’amata moglie Woon. Entrambi pensano che sarà una giornata uguale alle altre, ma il destino ha in serbo un’amara sorpresa. Eiolf si sente male a lavoro e muore prima di arrivare in ospedale. Il mondo crolla all’improvviso per la moglie Woon. Per amore di Eiolf, Woon ha lasciato la Malesia e si trasferita in Norvegia, creandosi una nuova vita. La morte di Eiolf la getta nello sconforto: l’apatia e la depressione l’assalgono, la donna sente di aver perso ogni scopo nella vita, ora non vi sono più obiettivi comuni da raggiungere. Il vuoto è totale.

Per puro caso, Woon si iscrive ad un corso di micologia: in Norvegia è consuetudine per adulti e bambini camminare nella natura. Al corso conosce diversi appassionati micologi e le escursioni – nei dintorni di Oslo o nei boschi – la aiutano, pian piano, a tornare alla vita.
Il memoir è suddiviso tra i ricordi personali di Woon con Eiolf, scritti con un bellissimo inchiostro verde brillante, e la sua ascesa come micologa, dalle prime lezioni all’ottenimento del titolo di perito, scritti in nero. Corredano il libro le meravigliose tavole grafiche dove vengono illustrati i funghi descritti nel libro, con le specifiche naturalistiche e culinarie.

“Il libro del mare” di Morten A. Strøksnes (trad. F. Ferrari, Iperborea)

Sfrecciamo fuori dalla baia e oltre, fino al lato esterno del faro di Skrova, dove gettiamo in acqua il sacco perforato con i salmoni. Sul Vestfjorden c’è opplætt, come la chiamano i pescatori, cioè la quiete che piano piano cala dopo la tempesta. Benché non ci sia quasi vento, ci vuole tempo prima che il mare si calmi (…) Più che altro per divertimento, caliamo anche la lenza, trecentocinquanta metri più sei di catena, e un amo su cui ho infilato un pezzo massiccio di grasso di balena. Sappiamo che non ci sono grandissime possibilità, oggi, visto che l’odore del salmone non ha ancora avuto il tempo di diffondersi. Comunque provare non costa nulla, e poi ci serve una scusa per rimanere qualche ora sul Vestfjorden.

Due amici norvegesi appassionati di pesca. Un enorme e sfuggente squalo di Groenlandia. Un arcipelago costituito da isole dove la natura è padrona. Un’amicizia che si rinnova ad ogni viaggio, nonostante i battibecchi. Tante curiosità scientifiche, naturalistiche, sociali e storiche sulla Norvegia e sul Nord Europa. Ecco gli ingredienti del bellissimo reportage “Il libro del mare” di Morten A. Strøksnes, un’opera che sfugge ad ogni definizione, un testo impossibile da inquadrare in un solo genere. 
C’è la storia di un’amicizia, alla base, e la conseguente caccia allo squalo di Groenlandia che ne fa da collante. Ma il vero protagonista è il mare: Strøksnes scrive di miti, leggende, storie del Nord, curiosità naturalistiche, ecologiche e geologiche, insomma un vero caleidoscopio di informazioni che divertono e coinvolgono profondamente il lettore.

Allo stesso tempo, contiene un’affascinante riflessione sull’uomo, da secoli intrepido esploratore che sa bene quanti segreti siano ancora celati nelle profondità degli abissi. E infine, chi ama così tanto la natura e le scienze sa quale pericolo concreto l’umanità e la Terra saranno costrette ad affrontare nei prossimi decenni: il cambiamento climatico globale, un fenomeno apparentemente inarrestabile che minaccerà ogni angolo della Terra, splendidi mari norvegesi compresi.

Ora che hai anche le letture giuste non ti resta che programmare il tuo prossimo viaggio in Norvegia: scopri tutti i viaggi organizzati di Girolibero. Prima di partire puoi anche leggere i nostri consigli per fotografarla!


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