/ Silvia Benetollo / da camminare viaggiare a piedi
Puglia: un trekking tra i mille volti del Salento
Una città color del miele
Il poeta pugliese Vittorio Bodini l’ha definita “carnevale di pietra” e ammirando i suoi monumenti barocchi non si può certo dargli torto. Lecce è la capitale indiscussa del barocco pugliese, e iniziare un trekking da questa splendida città significa davvero entrare nel Salento dalla porta principale.
Prima di immergersi nel verde degli uliveti, tra muretti a secco e stupende viste sul mare, vale la pena di perdersi tra le viuzze di questa magnifica città color del miele e godere dell’incanto dei suoi monumenti merlettati. Il segreto di queste stupefacenti decorazioni sta nel connubio tra l’arte barocca, che raggiunge il suo apice nel Seicento, e la tipica pietra salentina, detta pietra leccese (o leccisu). Estremamente morbida da lavorare addirittura con un semplice coltello, questo particolare materiale ha concesso agli scalpellini grande libertà, permettendo per esempio le straordinarie decorazioni della Basilica di Santa Croce, nominata Monumento Nazionale nel 1906 e davvero imperdibile. Per evitare che gli agenti atmosferici rovinassero questa pietra morbidissima, gli artisti secenteschi erano soliti immergerla nel latte, perché il lattosio riempiendo le porosità la rende praticamente impermeabile. Ancora oggi il termine ‘llattare’ nel dialetto leccese significa ‘imbiancare’.
… e una città color avorio
Se Lecce incanta con i suoi ambrati merletti di pietra, Otranto abbaglia con i suoi bianchissimi monumenti. È la città più a oriente d’Italia, e se avrete la fortuna di visitarla in un giorno terso di grecale, potreste riuscire a scorgere le montagne dell’Albania, che in questo punto dista solo 70 km. Ma se riuscite a distogliere lo sguardo dallo splendido mare che abbraccia Otranto, e vi incamminate lungo le stradine che portano al centro storico, vi imbatterete ad un certo punto in un monumento che custodisce un gioiello prezioso: parliamo dell’antichissima Cattedrale di Santa Maria Annunziata. La prima pietra venne posata nel 1068 e il suo stile romanico, dalle linee sobrie e pulite, è lontanissimo dai merletti del barocco salentino. Ma a renderla speciale è soprattutto lo stupefacente mosaico che rappresenta l’Albero della Vita, con il potere di catapultarvi in un batter d’occhio nelle storie dell’Antico Testamento.
Un’antica abbazia dimenticata…
Se la Cattedrale vi ha fatto fare un salto nel passato e faticate a riprendervi, conviene restare con la mente all’anno Mille e incamminarsi lungo l’antica strada che porta a Uggiano la Chiesa. Da lontano scorgerete il mare che un tempo collegava l’antichissima Abbazia di San Nicola di Casole alla Grecia e al Medio Oriente. Oggi questo prezioso monumento giace quasi dimenticato nelle campagne salentine, ma è stato un centro amanuense fondamentale, che ha copiato, illustrato e tradotto dal greco tantissime opere, permettendo la diffusione del greco in Salento. Infatti, è anche grazie all’abbazia se ancora oggi questo angolino di Puglia viene chiamato Grecia Salentina e vi si parla una lingua neo-greca: il griko.
… e una recentissima scoperta
“le brezze bramate crescono ed ormai più vicino si apre
il porto e sulla rocca appare il tempio di Minerva”
Eneide, libro III
Se parliamo di Grecia, non possiamo dimenticare un ritrovamento straordinario avvenuto a Castro. Vi si arriva a piedi da Otranto, lungo un meraviglioso sentiero lungo la costa, ma alcuni epici viaggiatori un tempo giunsero dal mare. Secondo Virgilio, infatti, gli eroi guidati da Enea, reduci dalla guerra di Troia, sarebbero approdati in Salento, presso una rocca con un tempio dedicato a Minerva. Ma a parte il fatto che in epoca latina la cittadina di Castro si chiamava Castrum Minervae, non c’erano indizi che potessero avvalorare la presenza di questo tempio. Nell’estate del 2015 però, proprio vicino alla cattedrale di Castro è stato rinvenuto il busto di una statua di Atena, che fa pensare alla presenza di un importante tempio dedicato alla dea. Insomma, Virgilio aveva ragione, e oggi a Castro la realtà si intreccia con il mito.
Finalmente Leuca!
Leuca dalle bianche scogliere è il nostro finis terrae, che segna il confine tra Ionio e Adriatico. Dai monumenti alle grotte che punteggiano la costa, sono davvero tante le cose da vedere a Leuca, ma noi vi consigliamo una passeggiata sul lungomare, dove si trovano le famose ville ottocentesche, costruite negli stili architettonici più disparati: dal romanico al moresco, dal gotico al neoclassico, fino alla splendida villa Episcopo, che vi farà un po’ sentire in estremo oriente. Sulla spiaggia di fronte a ogni villa troverete una piccola costruzione nello stesso stile, che nel secolo scorso doveva garantire la privacy alle signore bagnanti…
Insomma, il Salento è un vero caleidoscopio di storie, stili e colori… siete pronti a tuffarvi?
A piedi o sui pedali, abbiamo ideato diversi itinerari per scoprire questa terra a ritmo lento. Scoprili tutti.