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Viaggio in Portogallo e Galizia, un itinerario da scoprire – Parte II
Dopo Lisbona, Sintra e Coimbra, il nostro viaggio in Portogallo e Galizia continua. Arriviamo a Porto ed alle sue profumate cantine, scopriamo le isole Cies e la mistica e medievale Santiago, meta di pellegrini di tutto il mondo.
Porto e le cantine di Villa Nova de Gaia
Sulla strada per Porto costeggiamo l’Oceano dove i surfisti cavalcano le onde e arriviamo nella terza città più grande del Portogallo in mattinata. Porto è adagiata su una collina: da lontano intravediamo subito il ponte di ferro Dom Luís I e vicino il ponte ferroviario Maria Pia che collegava Lisbona e Porto, che è stato concepito da Gustavo Eiffel sulle foci del fiume Douro. Decidiamo di fare un giro a piedi per la città dove le case sono antiche ed erose dalla salsedine e le viuzze hanno tutto il fascino decadente delle vecchie città di mare. Visitiamo subito la famosissima libreria Lello e Irmão nata nell’Ottocento e considerata una delle librerie più belle del mondo. La facciata liberty è in contrasto con gli interni in legno e la possente scala centrale che porta al soffitto in vetro colorato. Pare che gli scenografi di Harry Potter abbiano preso ispirazione qui per la scala della scuola di magia sotto suggerimento di J.K. Rowling che era frequentatrice abituale della libreria quando viveva in città insegnando inglese.
In piazza Almeida Garret decidiamo di visitare la stazione di São Bento, famosa per i suoi interni decorati con più di ventimila azulejos che raccontano l’evoluzione dei mezzi di trasporto in ordine cronologico e rimaniamo per un po’ con il naso all’insù ad ammirare queste splendide decorazioni. Usciti dalla stazione passiamo davanti alla cattedrale della Sé con la sua facciata severa e continuiamo a camminare nella Ribeira, il quartiere più vecchio della città. Sui suoi ciottoli dissestati e tra le case colorate e possiamo vedere ormeggiate sul Douro alcune barcos rabelos, le piccole imbarcazioni su cui venivano trasportate le botti di porto prodotto qui e fatto invecchiare nelle cantine della piccola cittadina di fronte, Villa Nova de Gaia. Dicono che un tempo, prima dell’avvento della ferrovia, potessero sostenere un carico fino a cento botti, ma oggigiorno sono usate solo a scopo turistico.
Visita alle Cantine Taylor
Decidiamo di attraversare il Douro per andare a visitare le cantine Taylor a Villa Nova de Gaia e assaggiare l’autentico vino di Porto. Questo particolare vino liquoroso è ottenuto dalla fermentazione di diverse varietà di uva tipiche della valle del Douro, ognuna di esse conferisce al vino un gusto e un aroma caratteristici. Il vino viene poi invecchiato in grandi botti. Se volete visitare una delle cantine più rinomate per la sua produzione potrete gustare anche dell’ottimo porto bianco freschissimo, il più giovane e il nostro preferito durante la degustazione.
Alla scoperta della Galizia e delle isole Cies
Il nostro soggiorno in Portogallo è terminato: domattina prenderemo il treno per la Spagna per raggiungere il porto di Vigo dove prenderemo il traghetto che ci porterà alle isole Cies, nel parco nazionale delle Isole Atlantiche della Galizia.
Questo arcipelago, che ai tempi dei Romani era conosciuto come Isole degli Dei, è formato da tre isole principali: la piccola San Martiño, Monteagudo e Faro. Due di loro sono collegate da una sottile lingua di sabbia artificiale, la Praia das Rodas, che forma una sorta di laguna, il lago de los Niños. Sono famose per essere annoverate tra le spiagge più belle del mondo e le guide ci promettono uno scenario caraibico in piena Europa. Le isole Cies sono di fronte alla regione delle Rías Baixas, lunghe lingue di terra che si allungano sul mare creando grandi insenature. La leggenda sulla loro formazione narra che Dio dopo aver creato la Terra si sedette sul monte Santa Tecla per riposare e rialzandosi posò la mano per non perdere l’equilibrio sul terreno fangoso per le forti piogge, lasciando così affiorare l’impronta delle sue cinque dita e formando le Rías Baixas. Ripulendosi poi la mano, gli schizzi di fango finiti nell’oceano andarono a formare le piccole isole e gli arcipelaghi presenti di fronte alla Galizia. Dopo i saliscendi che tutte le città portoghesi ci hanno costretti ad affrontare per visitarle, un po’ di rilassante vita di mare ci sembra un’ottima prospettiva.
Cosa vedere alle Isole Cies
Le isole Cies sono all’interno del parco nazionale delle Isole Atlantiche della Galizia e per tutelare il loro delicato ecosistema è consentito l’accesso limitato a 2.200 persone al giorno. Sulle isole è vietato l’uso della bicicletta ed è presente solamente un campeggio dove trascorreremo la notte. Le spiagge bianche e l’oceano spumeggiante non disilludono affatto le nostre aspettative. Qui il paesaggio è molto diverso da altri arcipelaghi di isole della Spagna, come le Baleari o le Canarie ad esempio, e ci sembra davvero di essere ai Caraibi. Da subito notiamo la fitta presenza di gabbiani, il parco ospita infatti una delle colonie più grandi al mondo, e incontriamo anche parecchi cormorani. In questo ricchissimo ecosistema marino vivono anche innumerevoli specie di molluschi, tra cui i percebes, tipici di questa zona, e ci dicono che al largo non è raro vedere balene, delfini e tartarughe marine.
Il soggiorno in questo paradiso naturale ci ha ritemprati e la mattina successiva siamo pronti a riprendere il battello che ci porterà a Vigo e di lì prenderemo il treno per arrivare a Santiago de Compostela e Finisterre, dove terminerà il nostro viaggio. Attraversando in treno la Galizia non ci sembra di aver abbandonato mai del tutto il Portogallo: il verde dei boschi, l’oceano e persino il suono della lingua, ci ricordano decisamente più la Lusitania che la Spagna mediterranea che avevamo conosciuto finora.
La cattedrale di San Giacomo e le vie medievali di Santiago
Santiago de Compostela, da oltre mille anni una meta fondamentale per i pellegrinaggi della Cristianità, sembra costruita intorno alla sua Cattedrale, un insieme eterogeneo di stili architettonici differenti e dove sono conservate le spoglie di San Giacomo, uno dei dodici apostoli. L’architettura barocca di una delle facciate e le due torri laterali ci fanno sentire in soggezione e ci sentiamo sovrastati dall’austerità di questo monumento.
Usciti dalla cattedrale iniziamo a camminare per le vie medievali della città dove in mezzo ai tanti pellegrini giunti qui al termine del cammino di Santiago, ci sembra di respirare un’atmosfera vagamente mistica. Continuiamo la nostra passeggiata nel bellissimo parco da Alameda tra le sue statue, sotto i roveri, le querce e gli eucalipti per poter vedere la cattedrale dall’alto. Ridiscendiamo verso la piazza principale della città, la Praza do Obradoiro, su cui dà la facciata ovest della cattedrale, dove ci fermiamo ad ammirare gli altri monumenti circostanti e continuiamo fino ad arrivare all’università di Santiago, una delle più antiche della Spagna. Osserviamo i pellegrini che hanno dovuto compiere un cammino di oltre 800 chilometri per arrivare sin qui e ci sentiamo decisamente in colpa per la nostra ridicola stanchezza da turisti.
Sulla costa della Morte
Seguendo le orme dei pellegrini decidiamo di terminare il nostro viaggio a Cabo Finisterre, considerato dai Romani la finis terrae, la fine della Terra, e punto di arrivo del cammino di Santiago. Una volta giunti qui, era tradizione che i pellegrini dessero i loro abiti alle fiamme come simbolo di purificazione. Per quanto riguarda i vestiti non ci pare il caso di rispettare la tradizione, ma ne seguiamo un’altra secondo cui chi ha visitato la cattedrale di Santiago deve raccogliere su queste spiagge delle conchiglie a testimonianza del pellegrinaggio.
Anche se non abbiamo affrontato il cammino, decido di cercarne una e mettermela in tasca, per custodire un piccolo pezzetto di Oceano e una testimonianza del ricordo del nostro meraviglioso viaggio tra il Portogallo e la Galizia.
Dopo questo racconto di un viaggio in Portogallo ti è venuta una gran voglia di partire? Dai un’occhiata ai viaggi qui sotto!
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