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Austria in bicicletta: la via del sale e gli Alti Tauri
Questo articolo è tratto dalla rivista “Itinerari e Luoghi”.
Inizia con l’impeto di un Requiem e finisce come un Adagio di Mozart: dalle cascate di Krimml verso Salisburgo seguendo fedelmente le acque della Salzach, tra fortezze e piccoli villaggi, pascoli e spettacolari gole scavate nella roccia.
La via del sale e gli Alti Tauri in bicicletta
È una bella storia a pedali quella che inizia a Krimml e finisce a Salisburgo. Il viaggio nel cuore degli Alti Tauri segue l’umore delle acque del fiume Salzach e indica il percorso per entrare in sintonia con il cuore verde del Salisburghese.
In realtà il percorso completo finisce a Passau, ma il tratto che si conclude a Salisburgo è probabilmente una delle ciclabili più belle del nostro continente e fa parte di quelle strade amiche di chi viaggia in bici perché, dalla nascita, ha fatto un patto con la forza di gravità. Si pedala in ambiente montano ma c’è poco da sudare: come le acque della Salzach la strada rotola verso la pianura. In realtà il profilo altimetrico che accompagna la cartina un po’ inganna, perché qualche salitella si incontra lungo il percorso. Piccole colline e talvolta strappi, ma mai troppo lunghi da bruciare i muscoli e accorciare il fiato. Un piccolo gran premio della montagna si incontra prima di arrivare a Schwarzach ma è uno scherzetto giustificato per evitare di ritrovarsi a pedalare condividendo la strada con auto e camion. Inutile negarlo, l’Austria con le sue piste ciclabili vizia non poco i cicloturisti che si abituano facilmente a pedalare nel silenzio, tra pascoli, fiumi e grandi montagne. Tornare su una strada normalmente “motorizzata” mette subito di cattivo umore…
La prima parte del viaggio è una full immersion nella natura. Si avverte il cuore forte e selvaggio degli Alti Tauri protetto nei confini di uno dei Parchi Nazionali più spettacolari d’Europa. In questo mondo di rocce, ghiacci, foreste e fragorosi torrenti si erge il Grossglockner, che sfiora i 4.000 metri. Il cuore del parco è realmente selvaggio; basti pensare che in alcune zone delimitate è vietata qualsiasi attività umana.
La storia della ciclabile
Le aree di alta montagna sono circondate, sempre nei confini del Parco, da zone storicamente caratterizzate da attività d’alpeggio. Qui l’interazione tra uomo e natura affonda le radici nel Medioevo e costituisce le radici primarie della cultura locale. La ricchezza di queste alte terre, per quanto isolate e di non facile accesso, è tutta nella contaminazione portata dai grandi viaggiatori del passato. Sì, perché furono gli antichi romani ad aprire i primi valichi, i cosiddetti “Tauern”, come il passo Hochtor e i Felber Tauern, appunto, mettendo in connessione l’Europa continentale col Mediterraneo. Per cinque secoli e anche più, avventurose carovane mercantili hanno frequentato queste strade d’alta quota. Ma non c’erano solo uomini in viaggio quassù. “L’oro dei Tauri” infatti è stato motivo di una vita stanziale per cercatori di pepite dorate. Il mito dell’oro scorreva nei fiumi di montagna e nel XVI secolo furono in tanti a sfidare i rigori di quest’area selvaggia per rincorrere luccicanti fortune.
Oro a parte, l’acqua è la fonte di vita di questi luoghi, indispensabile per azionare i mulini, le fucine dei fabbri e per battere il grano. Due furono gli eventi all’origine del tramonto delle vie carovaniere: la fine dell’importazione del sale dal principato di Salisburgo imposto dal Land della Carinzia e il declino con conseguente abbandono delle miniere d’oro.
Il viaggio inizia con l’impeto di un Requiem di Mozart. Le acque che precipitano dalle cascate di Krimml sono la viva memoria storica di queste montagne che, viste dalla strada dei ciclisti, fanno da sfondo perfetto alle pedalate e i sogni di viaggiatori romantici che, senza fretta si lasciano indicare la strada dalle acque della Salzach.
Pedalare tra montagne, valli e fortezze
Grandi spazi, orizzonti d’acqua e montagne sono lo scenario nei pressi di Zell am See, ma le cose cambiano dopo pochi colpi di pedale. Quando la pista attraversa Unterpnzgau e Pongau, la valle della Salzach entra in un fantastico mondo di rocce, canyon e strapiombi. Lasciare la bici per camminare in un mondo scolpito dall’acqua, tra penombre, luci radenti e misteri delle gole dai nomi ardui di Kitzlochklamm e Liechtensteinklamm, è un passo indispensabile per entrare nel cuore di pietra di queste montagne.
Werfen con la bellissima fortezza di Hohenwerfen annuncia il Lueg Pass, ultima strozzatura di roccia prima di tornare nella valle che si apre verso la luce e verso una storia affascinante e antichissima.
Hallein, insieme ad Hallstatt, è il cuore della preistoria austriaca. Qui si sprofonda per circa 4.500 anni, tra i misteri dei Celti che si insediarono qui per estrarre il salgemma. Hallein è una città che racconta di un passato ricco e intenso dove l’economia si basava sul trasporto del sale sull’autostrada d’acqua della Salzach.
Il punto di arrivo: Salisburgo
L’arrivo a Salisburgo ha il sapore romantico di un Adagio mozartiano. La ciclabile dei Tauri è una buona maestra di viaggio che insegna a pedalare nella sinfonia della natura, talvolta dirompente come urla di pietra, più spesso silenziosa come i pascoli della valle della Salzach. A differenza delle strade fatte per correre, si srotola fra fienili e fattorie, fortezze e distillerie, piazze e osterie. E non si perde un villaggio entrando nella quotidianità dell’Austria “minore”, dove c’è sempre un oste o un mastro birraio pronto a offrire un dissetante Radler, la birra dei ciclisti. Correva il 1922 quando Franz Kluger, oste bavarese, si trovò la sua gasthaus invasa da un gruppo di ciclisti. Non c’era birra a sufficienza e per non lasciare a bocca asciutta qualcuno allungò la sua bionda con un po’ di limonata. Fu un successo e oggi, come l’acqua della Salzach, scorre a fiumi accompagnando chi pedala con l’energia del buon umore.
Da non perdere lungo il percorso:
- Krimml: le cascate e il Wasserwunderwelt, parco tematico interattivo dedicato al mondo magico dell’acqua.
- Neukirchen: la cascata di Untersulzbachfall, il sentiero dei minatori, e la valle di Obersulzbachtal con un sentiero didattico sui ghiacciai e due cascate.
- Bramberg: Salzburger Wollstadel laboratorio dove viene lavorata artigianalmente la lana.
Habachtal: sentiero geologico verso l’unico giacimento di smeraldi in Europa.
Uttendorf: gita in funivia al rifugio alpino Rudolfshütte sul lago Weißsee; Keltendorf, villaggio celtico.
Kaprun: la gola di Sigmund- Thun-Klamm; gita a Hochgebirgsstauseen, laghi artificiali d’alta montagna (bus + ascensore).
Taxenbach: gola di Kitzochklamm scavata dal torrente Rausier Ache.
Bischofshofen: le rovine del castello di Bachsfall e il Pestfriedhof (cimitero della peste), necropoli dell’VIII sec a.C.; la cascata di Gainfeld.
Werfen: la fortezza di Hohenwerfen, col suo museo e la grotta di Eisriesenwelt, probabilmente una delle grotte di ghiaccio più grandi del mondo, raggiungibile a 1.580 m d’altezza con un servizio di trasporto bus + funivia.
Golling: la cascata con due salti di oltre 70 metri; le gole della Salzach.
Hallein: Salzbergwerk, le miniere di sale in attività fino al 1989; la Brennerei Guglhof, distilleria storica e Hofbrauerei Kaltenhausen, la birreria di corte
Salisburgo: la fortezza di Hohensalzburg, raggiungibile a piedi o in funicolare; castello e giardini di Mirabell; castello di Hellbrunn, residenza reale in stile manieristico-barocco famosa per i giochi d’acqua; il duomo e l’abbazia di Sankt Peter con il cimitero e le catacombe; la terrazza panoramica del Mönchsberg.
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