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Il blog di Girolibero

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Ciclabile della Mosella

Questo articolo è tratto dalla rivista “Itinerari e Luoghi”.

Lungo la valle della Mosella, in Renania Palatinato, terra di vini e vestigia romane, per una pedalata tranquilla fra le anse. In bici da Treviri, la città più antica della Germania e capitale dell’Impero Romano d’Occidente fino al Reno. Città imperiali, castelli a dominare ogni ansa, villaggi attorniati da vigneti, accuratamente lavorati a terrazzamenti e disposti su ripidi pendii esposti ai raggi del sole. Un paesaggio che muta di continuo a ogni curva del corso d’acqua e che sa sorprendere quando si fa ammirare dall’alto con le sue sinuosità. Questo e molto altro è quello che sa offrire la ciclabile della Mosella. Il fiume, con i suoi 545 chilometri, nasce in Francia sulle montagne dei Vosgi e segna per un lungo tratto la linea di confine tra Lussemburgo e Germania, dove si “diletta” in un percorso serpeggiante fino a incontrare il Reno a Coblenza.

A detta di molti ciclisti, la Ciclabile della Mosella è la più bella della Germania e forse dell’Europa, e sulla sua bellezza non ci sono dubbi; soprattutto nel tratto più gettonato che separa Treviri a Coblenza, con una distanza di 200 chilometri che si percorre tra curve e contorcimenti continui, dove il termine ansa è ripetuto fino all’abuso. Tra queste città storiche della Germania, la Mosella riserva il meglio di se stessa mentre scivola dolcemente verso la meta finale, dove contribuisce a scrivere un capitolo importante della storia tedesca: il Deutsches Eck o “angolo germanico”, uno dei luoghi più visitati di Coblenza.

Un po’ di storia

Sul piano storico-culturale la valle della Mosella ha molto da raccontare, a partire da quello che si è conservato della presenza dei Romani, con le opere monumentali presenti a Treviri, residenza dell’imperatore romano d’occidente dal 293 al 395: l’anfiteatro, le terme imperiali, la basilica di Costantino, la Porta Nigra, testimonianza delle antiche mura gigantesche, dal perimetro di oltre sei chilometri. Treviri, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1986, è la località che può vantare di essere la più antica città della Germania.

A fondarla sui resti di antichi insediamenti dei Germanici e dei Celti fu l’imperatore Augusto nel 16 a. C., con il nome di Augusta Treverorum, ma secondo una scritta sulla Rotes Haus, un palazzo del 1684 presso la centralissima piazza Hauptmarkt, “Treviri sorse milletrecento anni prima di Roma, che essa continui ad esistere e goda di eterna pace!”. Un augurio che non ha spento l’eco dell’antica Roma, della quale ritroviamo tracce lungo tutta la Mosella, dove quell’eco più che scemare da una sponda all’altra, si amplia e prende la forma di succulenti grappoli d’uva. Sembrerà strano a chi conosce la passione germanica per la birra, e a tutti quelli che sanno la difficoltà di produrre del buon vino a latitudini estreme, ma da queste parti più che il sapore amaro e caratteristico del luppolo, domina quello aspro del mosto nei tini, tanto noto nelle regioni italiche. E nelle Gasthaus e tra i tavoli dei ristoranti, più che il tintinnare sordo dei boccali di birra si avverte il suono acuto delle sottili coppe di vino. Vino che è ancora bevuto nei tipici calici denominati römer, e che unisce, non solo metaforicamente, l’antica Strada Romana alla più golosa Mosel Wein Strasse, la Strada del vino della Mosella, disseminata di antichi torchi romani, e indicata da tre grappoli d’uva sopra un’emme.

Vigneti verdi della Mosella

Castelli e vigneti lungo la Ciclabile della Mosella

Girovagando tra questi luoghi, oltre al fascino dei vigneti coltivati con amore anche nei terreni più impervi e nei pendii più impressionanti, si scoprono castelli sparsi tra le anse o nei punti più strategici. Come il castello di Cochem, il cui aspetto odierno risale a epoche recenti, che aveva una grande importanza per la navigazione lungo il fiume. Il transito era sbarrato da grosse catene tra le due sponde per impedire il passaggio non autorizzato delle barche. Fa eccezione il castello Eltz, relegato in una valle secondaria e destinato a dimora patrizia più che a scopi difensivi; si tratta dell’unico castello tedesco rimasto integro dalla sua prima fondazione.

Nulla da comparare con la vastità della fortezza di Ehrenbreitstein a Coblenza, costruita dai prussiani nel XIX secolo, che rappresenta una delle maggiori fortificazioni d’Europa.

Deutsches Eck con la gigantesca statua equestre dell’imperatore Guglielmo I

Dal fortilizio si domina tutta la città, ed è un punto ideale per ammirare il Deutsches Eck con la gigantesca statua equestre dell’imperatore Guglielmo I, che visto dall’alto si presenta come la prua di una corazzata. Anche tra le rive della valle del Reno ha grande rilevanza la produzione del vino.

Immagine città centro lungo la pista ciclabile della Mosella

Il filo che lega le due valli alla cultura romana si chiama Riesling: un vitigno autoctono in grado di esprimere il meglio di sé quando è radicato nei terreni esposti al sole e nei climi freddi. I viticultori del posto hanno scelto non a caso gli scoscesi pendii che degradano sulla Mosella, sfruttando al meglio l’inclinazione del sole e i raggi riflessi che colpiscono le acque del fiume, in aggiunta al calore accumulato dalle piastre di ardesia che ricoprono il terreno. Dopo una vendemmia tardiva, il prodotto che se ne ricava è un vino bianco di notevole acidità, capace di sostenere decine di anni d’affinamento in bottiglia.

Piatto di carne tipico tedesco

Cosa mangiare e bere

La cucina si distingue per l’influsso francese e le carni a base di manzo o maiale servite con salse. Tra le specialità locali troviamo il maiale alla griglia Schwenkbraten, mentre nei piatti a base di pesce è presente il filetto di Zander (lucioperca), e la Geraucherter Aal, l’anguilla affumicata; in autunno si mangia la Zwiebelkuchen, torta salata a base di cipolle, che si accompagna con il Federweißer, ossia il vino novello. Il vino per eccellenza è il Riesling, che è prodotto nelle qualità secco, semisecco e dolce, ma tra i bianchi troviamo anche il Weissburgunder, il Müller-Thurgau, il Rivaner, e l’Elbling destinato principalmente alla produzione di Sekt, lo spumante tedesco; tra i rossi – meno presenti rispetto a bianchi – citiamo lo Spätburgunder e il Dornfelder.


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