Happy
to be here

Il blog di Girolibero

/ /

Ciclovia Alpe Adria, un sogno a pedali

Quando avverti il profumo del mare la strada sta per dissolversi sulla spiaggia di Grado, accogliente finis terrae che dilata l’orizzonte e inonda di luce sguardi colmi di bellezza. Quella dell’Alpe Adria è una storia di silenziose, cicliche emozioni che inizia nel cuore delle Alpi e racconta in poco più di 400 km l’essenza di un viaggio nell’anima dell’Europa. Il ritmo è quello degli antichi viandanti. Ruote e pedali giocano con la forza di gravità lungo un tracciato che inizia sulle rive del Salzach, a Salisburgo città di Mozart e crocevia per tanti cicloviaggiatori.

Uomo in una Grotta di ghiaccio (Eisriesenwelt), Werfen, Salisburghese, Austria

Nel cuore del Salisburghese

La partenza da Salisburgo ha il sapore romantico di un Adagio mozartiano. La Ciclovia dell’Alpe Adria è una buona maestra di viaggio che insegna a pedalare nella sinfonia della natura, talvolta dirompente come urla di pietra, più spesso silenziosa come i pascoli della valle del Salzach. A differenza delle strade fatte per correre si srotola fra fienili e fattorie, fortezze e distillerie, piazze e osterie. E non si perde un villaggio entrando nella quotidianità dell’Austria “minore” dove c’è sempre un oste o un mastro birraio pronto a offrire un dissetante Radler, la birra dei ciclisti. Hallein, insieme ad Hallstatt, è il punto di riferimento austriaco per la cultura preistorica. Qui si sprofonda per circa 4.500 anni, tra i misteri dei Celti che si insediarono qui per estrarre la salgemma. Hallein è una città che racconta di un passato ricco e intenso dove l’economia si basava sul trasporto del sale sull’autostrada d’acqua del Salzach. Werfen con la bellissima fortezza di Hohenwerfen annuncia l’incantato mondo di ghiaccio della grotta Eisriesenwelt, imperdibile tappa.

Dentro le montagne verso la Carinzia

Lasciata la valle del Salzach si penetra nell’austero paesaggio degli Alti Tauri trovando conforto nei vapori e nelle acque termali di Bad Gastein, icona di eleganti e aristocratiche villeggiature austriache.

La galleria che penetra nel cuore roccioso degli Alti Tauri corre verso Mallnitz dove le montagne austriache diventano solari e aperte. Si torna in sella seguendo la spettacolare traiettoria di una magnifica strada che si srotola in costante discesa verso Obervellach raggiungendo così il fondovalle dove il paesaggio carinziano sfiora la perfezione. Terra di pascoli e fattorie, osterie e birrerie, la Carinzia è una delle mete più ambite dai viaggiatori che amano viaggiare a ritmo di ciclopasseggiate. A Spittal la Ciclabile dell’Alpe Adria confluisce in un’altra direttrice europea di grande fascino: la ciclabile della Drava che si snoda fra Dobbiaco e Maribor.

Si pedala tra piccoli villaggi, pascoli e foreste fino a Villach, punto di riferimento per cicloturisti e viaggiatori amanti della Carinzia. Unica città al mondo dove il “maggiordomo delle biciclette” si prende cura delle nostre macchine a pedali. La città è un salotto a cielo aperto che regala benessere con le straordinarie Kaerneten Therme, struttura di raffinato design architettonico immerso in un accogliente paesaggio di montagna. Da Villach inizia la tappa verso il confine con l’Italia che si può raggiungere anche in treno.

Ciclista pedala sulla ciclovia a Tarvisio, Friuli Venezia Giulia

In discesa lungo la vecchia ferrovia

A Tarvisio il percorso della Ciclovia Alpe Adria entra in Italia attraversando una terra ricca di contaminazioni mitteleuropee. La vecchia ferrovia Pontebbana dismessa oggi è una spettacolare pista ciclabile che disegna una poesia a pedali attraverso ponti e gallerie. I villaggi di Ugovizza e Malborghetto accompagnano la gradevolissima discesa verso Pontebba, antico confine italo-austriaco. Grandi vedute sulle acque cristalline del fiume Fella dove è possibile rinfrescarsi prima di raggiungere la vecchia stazione di Chiusaforte, trasformata in bicigrill. Luogo ideale per una sosta enogastronomica in compagnia di altri cicloviaggiatori prima di ripartire verso la parte finale del viaggio. Il profumo di lavanda è il benvenuto riservato a chi raggiunge il borgo di Venzone, gioiello di pietra “abbracciato” da poderose mura.

Le ruote delle bici, di tante bici, sfilano leggere sulla ciclabile che attraversa una terra segnata da eventi violenti e drammatici come il terremoto del 1976. “Frammenti di storia” è la mostra permanente che racconta il drammatico sisma che distrusse Gemona.

Ragazzo tiene in mano un bicchiere e una bottiglia di Radler nella Stazione e punto ristoro di Chiusaforte, Friuli Venezia Giulia

Verso Udine

Dopo quasi una settimana di viaggio la simbiosi con le nostre bici è perfetta. Paolo, alla sua prima esperienza cicloturistica, sperimenta una e-bike che si rivela un mezzo adatto a superare agilmente gli ultimi saliscendi della ciclovia. Prima di raggiungere Udine, quando le grandi montagne rimangono alle spalle, nei pressi di Osoppo il percorso regala una full immersion nel verde di foreste a due passi dalle acque cristalline delle risorgive di Bars che disegnano limpidi laghetti e ruscelli dipinti con i riflessi verdi di poderosi salici.

A Udine gambe, ruote e pedali trovano una dimensione ideale per vivere a ritmi lenti. Ancora meglio, per fermarsi. La Loggia del Lionello, la via Mercatovecchio e piazza San Giacomo ispirano un ozio prolungato: è il momento giusto per rivedere nei riflessi di un buon tajut, le immagini liquide di questa bellissima pedalata.

Ciclista sugli scogli ammira il mare con una bici arancione Girolibero parcheggiata a fianco

Pedalate orizzontali

Appena svegli “pellegrinaggio” in Ciclofocacceria e poi partenza verso sud. Da questo momento si pedala in costante orizzontalità e la storia ci regala piazze e pietre dalle geometrie perfette. La stella a nove punte è la pianta di Palmanova, essenza d’architettura militare veneziana; la piazza di ghiaia accoglie la luce di un cielo immenso. Strassoldo e i suoi castelli, di Sopra e di Sotto, è una piacevole tappa prima di raggiungere Cervignano del Friuli e la solenne Aquileia. Ventidue secoli di storia, anima romana e Patrimonio dell’Umanità Unesco.  Le ultime pedalate sfiorano le acque lagunari inseguendo un orizzonte di acqua e cielo. I pedali si fermano a Grado dove i colori di case  e pescherecci danzano nell’acqua del porto canale. Profumo di mare e respiri di Mediterraneo dove termina la ciclovia che racconta le diverse anime dell’Europa.

Non vedi l’ora di pedalare anche tu su questa sorprendente ciclabile? Scopri le vacanze in bicicletta Girolibero lungo la Ciclovia Alpe Adria.


Torna su