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Il blog di Girolibero

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Come funzionano le ciclabili olandesi? Con i “Knooppunten”!

Letteralmente nodo, la parola olandese knooppunt viene usata anche per indicare l’incrocio stradale. Il sistema chiamato numbered junction network, ovvero degli incroci numerati, è una modalità di catalogazione e classificazione degli itinerari ciclabili che si basa sugli incroci tra i knooppunten.

Due ciclisti pedalano in una ciclabile in Olanda in un paesaggio verde con un mulino a vento.

Come nasce e si sviluppa il sistema

La prima rete di incroci numerati nacque nel 1995 in Belgio, nella provincia fiamminga del Limburgo, dalla mente di Hugo Bollen, ex ingegnere di miniera reimpiegato nel locale ufficio del turismo.
Bollen pensò di applicare a livello turistico il sistema di orientamento che veniva utilizzato per districarsi nei vari cunicoli delle miniere. Un’idea rivoluzionaria che ebbe subito successo.: il suo utilizzo si estese rapidamente in tutte e cinque le province delle Fiandre.
Nel 1999 comparve il primo segnale nei Paesi Bassi, nell’omonima provincia transfrontaliera del Limburgo olandese, e solo nel 2014 l’Olanda è arrivata a coprire l’intero territorio nazionale con i knooppunten.
Il sistema si diffuse gradualmente anche nel nord della Germania, nelle regioni di confine con Paesi Bassi e Belgio ed in alcune aree della Vallonia, nelle province francesi del Belgio.

A quali esigenze va incontro il sistema dei nodi

Fondamentalmente nasce per facilitare l’orientamento in un paese dove la rete ciclabile è molto estesa e dove la toponomastica rende particolarmente difficile districarsi tra nomi di paesi complicati da pronunciare e ancora meno da ricordare. Il sistema è intuitivo: ad ogni intersezione è assegnato un numero identificativo e viene posto un pannello che mostra l’area con i punti limitrofi. In questo modo ogni ciclista è libero di determinare il proprio percorso con molta flessibilità e senza rischiare di perdersi. 

È un sistema che integra gli itinerari di lunga percorrenza, chiamate LF Routes in Olanda e Belgio, con le Junction Routes, ovvero la rete di itinerari locali numerate col sistema dei nodi.

L’obiettivo è di andare capillarmente a valorizzare tutti i territori minori al di fuori dei grandi percorsi. Questi sono infatti ideati per unire da un punto “a” ad un punto “b” solo le maggiori attrazioni turistiche del paese, lasciando quindi scoperta una vasta porzione di territorio.

Vi è poi una terza categoria che sono gli itinerari tematici: percorsi giornalieri interconnessi con i precedenti, ma che presentano un tema identificativo che può essere legato ad un pittore (l’itinerario di Van Gogh), un Parco Naturale o un tema che si identifica nel nome stesso (la via dei Mulini, l’itinerario della Seconda Guerra Mondiale WWII, ecc… ). 

Vediamo in dettaglio queste diverse tipologie di itinerari.

1. Gli itinerari e lunga percorrenza: LF Routes
Sono percorsi di interesse nazionale, ideati per vacanze itineranti di più giorni. Collegano tra loro le città e le aree più importanti del paese e sono interconnessi tra loro. La sigla LF è l’acronimo di “Langeafstand Fietsroutes”, che tradotto significa appunto percorsi ciclabili a lunga distanza.
Spesso sono sezioni di itinerari transfrontalieri con i paesi confinanti. La Ciclabile del Mare del Nord (LF1), la Ciclabile Amsterdam – Bruxelles (LF2) e la Ciclabile della Mosa (LF3), sono interconnesse con il Belgio; la Ciclabile del Reno (LF4) e la sezione nord della Ciclabile del Mare del Nord (LF10) sono interconnesse con la Germania. Tutti insieme contano circa 3.900 km di percorsi mappati e catalogati nei soli Paesi Bassi. Vengono identificati da cartelli a sezione rettangolare riportanti la sigla LF + il numero della ciclovia abbinato alla lettera “a” se si procede da nord a sud o da ovest verso est oppure abbinato alla lettera “b” se si procede da sud verso nord o da est a ovest. Gli itinerari a lunga percorrenza catalogati sono una ventina, alcuni in corso di ridefinizione. 
La loro lunghezza varia dai 50 ai 400 o più km.

2. Gli itinerari tematici
Sono itinerari giornalieri a margherita, lunghi normalmente dai 30 ai 50 km individuati da segnali esagonali che riportano il nome dell’itinerario. I temi possono essere molteplici e sono facilmente intuibili dal loro nome: Van Gogh route, Liberation route, Molenroute (la via dei Mulini), ecc. Sebbene esistano ancora molti percorsi tematici con i cartelli esagonali, con la comparsa del sistema delle intersezioni numerate il loro numero si è progressivamente ridotto. 

Immagine di mulini a vento che si riflettono su uno specchio d'acqua.

Il sistema degli incroci numerati

Come anticipato nell’introduzione, il sistema dei “nodi”, o delle intersezioni numerate, copre l’intero territorio dei Paesi Bassi e delle Fiandre.Ad ogni intersezione tra un itinerario ciclabile e un altro viene assegnato un numero identificativo ed in corrispondenza dello stesso si trova anche un pannello con una mappa di orientamento che mostra i nodi di intersezione vicini, indicando anche le distanze chilometriche parziali tra un nodo e l’altro.  Ad ogni intersezione si ha così la scelta tra molteplici itinerari da poter seguire. 

Gli itinerari sono progettati in ottica turistica: non si indica necessariamente la via più breve per raggiungere una destinazione, ma la via più bella. Quando il ciclista rimane all’interno del network ha la sicurezza che quegli itinerari sono stati selezionati perché sono i più suggestivi e i più sicuri che il territorio possa offrire.

Questo network connette tra loro cittadine e piccoli borghi, parchi naturali e ogni piccola emergenza che possa avere un interesse storico-artistico. Si intuisce con immediatezza come questo sistema vada a valorizzare con capillarità l’intero territorio, cosa che non sempre avviene con gli itinerari in linea tradizionali. Con questi ultimi chi pianifica i percorsi è sempre costretto a compiere delle scelte, andando inevitabilmente a privilegiare alcuni territori, lasciandone fuori altri. 

Nel caso dei Paesi Bassi e delle Fiandre, che sono paesi dotati di una fitta rete di piste ciclabili, gli itinerari si sviluppano prevalentemente utilizzando queste arterie ma non è sempre così. Dove non sono presenti piste ciclabili in sede propria si sfrutta la rete viaria minore, andando ad utilizzare strade a bassa intensità di traffico e percorsi di campagna. Sono nati segnali caratteristici che compaiono in ogni punto di intersezione: il pannello di orientamento e le indicazioni di direzione per raggiungere i punti successivi.

Vi sono poi i segnali di avvicinamento lungo il percorso che avvisano quando si sta approcciando il punto di intersezione successivo. “U nadert knooppunt” significa infatti “ti stai avvicinando al punto di intersezione”.  

Il punto di forza: la flessibilità e la modularità

Il sistema degli incroci numerati è particolarmente adatto agli itinerari giornalieri. Risponde alle esigenze di un turista stanziale che si ferma più giorni nella stessa località. Il suo punto di forza è la flessibilità e la modularità. Se non si vuole seguire un percorso prestabilito, il sistema degli incroci numerati dà la possibilità al turista di disegnare il proprio itinerario in base alle sue esigenze e di modificarlo in ogni momento durante la giornata: si è in ritardo? Piove? Attraverso questo sistema si può trovare la via più breve per rientrare. Al contrario: si ha qualche ora in più a disposizione? È una bella giornata e si vuole fare qualche chilometro extra? Si può fare anche questo con estrema facilità.

Un altro vantaggio del sistema dei nodi è la complementarità che crea tra gli itinerari nazionali a lunga percorrenza e la rete degli itinerari locali, trasformando così il territorio in una destinazione cicloturistica completa, che riesce ad offrire una risposta ad ogni tipologia di utente, dallo sportivo alla famiglia con bambini.

In questa ottica non vi è più la necessità di andare a creare una molteplicità di itinerari predefiniti. Questi, a volte, coincidono tra loro per lunghi tratti, creando una sovrapposizione di pannelli informativi e cartelli stradali, ognuno con un proprio logo e propri standard. Il vantaggio del sistema dei nodi interconnessi è che permette di espandere la rete dei percorsi ciclabili a macchia d’olio. Con estrema facilità un territorio si può allargare a quelli vicini in ogni momento ed in ogni direzione. Sarà sufficiente mappare e catalogare i nuovi numeri di interconnessione allacciandosi a quelli esistenti. Come succede spesso anche in Olanda i numeri di intersezione possono anche ripetersi più volte senza creare interferenze, purché siano ad una distanza ragionevole gli uni dagli altri. 

Due donne felici entrambe con giacca a vento rossa che si tengono per mano in un campo di tulipani rosa

Come creare il proprio itinerario

Mappe cicloturistiche
Pianificare il proprio itinerario prima di partire è estremamente semplice. Esistono delle Carte Cicloturistiche Regionali che riportano il sistema dei nodi. Generalmente queste mappe sono in scala 1:50.000 e sono in vendita in tutti gli uffici del turismo ma possono essere acquistate preventivamente anche online. È sufficiente prendere nota della sequenza dei numeri ed il gioco è fatto. Si trovano in distribuzione negli uffici del turismo dei notes speciali, creati appositamente per questo scopo. Si agganciano al manubrio della bici su un supporto plastificato che protegge anche dalla pioggia. 

Route planners
Il secondo metodo di pianificazione, è quello dei numerosi Portali Web che mettono a disposizione un Route Planner mediante il quale si può facilmente disegnare l’itinerario secondo le proprie esigenze, analizzare le caratteristiche tecniche del percorso (lunghezza, profilo altimetrico, terreno), stampare e portare con sé l’itinerario selezionato oppure scaricarlo sul proprio telefono per visualizzarlo mediante una della app dedicate.

Ecco i passi in sequenza: 

  1. Si inizia a disegnare il percorso. Si possono unire in successione i singoli nodi oppure selezionare due punti distanti e il programma comporrà automaticamente il percorso più logico. Nella barra di destra compare la sequenza degli incroci selezionati e il totale parziale dei chilometri. 
  2. Possono essere aggiunti nella mappa punti di interesse come strutture ricettive, ristoranti, monumenti, ecc.
  3. Si possono controllare le informazioni sul percorso: quanti chilometri sono percorsi su strade asfaltate, sterrati o pavé (nel caso del Belgio). Si può controllare il profilo altimetrico e le informazioni sui punti di interesse.
  4. Una volta che il percorso è definitivo si può salvare, scaricare le tracce gpx, ottenere il QR code per visualizzarlo sullo smartphone e condividerlo con altre persone

Non solo bici: itinerari trekking

Con le medesime caratteristiche e funzionalità il sistema degli incroci numerati viene utilizzato anche per mappare i percorsi a piedi nelle province delle Fiandre.

Conclusioni

Quando Hugo Bollen iniziò a lavorare sul sistema dei nodi vi fu molto scetticismo attorno a lui: “Chi mai vorrebbe pedalare da un numero verso un altro numero?” gli veniva rimproverato. La risposta arrivò con i fatti subito dopo. Il sistema ebbe un successo inaspettato e si diffuse velocemente, arrivando a vincere nei Paesi Bassi il riconoscimento per il miglior sistema di organizzazione di percorsi ciclabili. 

Il sistema non ti offre mai la via più breve, ma quasi sempre la più bella! 

Alcuni riferimenti web

www.hollandcyclingroutes.com (portale di promozione della rete ciclabile olandese)
https://en.routeplanner.fietsersbond.nl/  (route planner NL)
www.fietsroute.org (portale itinerari ciclabili delle fiandre)
www.nodemapp.com (sviluppatore del software di pianificazione dei percorsi)

Vacanze in bici tra i knooppunten

Se ti abbiamo incuriosito e non vedi l’ora di testare il sistema delle ciclabili olandesi, prova uno dei tanti itinerari in bici organizzati in Olanda e Belgio: giorno dopo giorno, pedala seguendo gli incroci numerati  fino all’alloggio di fine tappa. A trasportare il tuo bagaglio, fornirti la bici a noleggio e il servizio di assistenza ci pensa Girolibero! Scopri gli itinerari qui sotto o vedi tutti i viaggi in bici sul sito.


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