/ Martina Forino / da pedalare bici e accessori diario di viaggio viaggiare in bici
Il nord di Cuba: in bicicletta tra i suoi parchi naturali
Ci lasciamo alle spalle La Habana e continuiamo il nostro viaggio a Cuba in bicicletta dirigendoci a nord: pedalando verso Pinar del Rio incontriamo anche una cubana con una storia speciale sul Che, per poi rilassarci in spiaggia e ammirare incredibili orchidee e La Reserva della Biosfera. Pronti?
Viaggio a Cuba in bicicletta: verso Nord tra spiagge e parchi naturali
Appena usciti da La Habana per avventuraci verso Pinar del Rio il traffico scompare per lasciare il posto ad un panorama completamente diverso. Sulle strade incrociamo carri trainati da cavalli e autocarri straripanti di cubani. Agli incroci gli uomini in giallo, gli amarillos, organizzano i passaggi in autostop, i botillas, muniti di cartellina.
Maria è una giovane madre che sta aspettando un passaggio per andare a sud a fare le treccine ai turisti per tornare a sera dalla sua bambina e ci spiega che l’autostop a Cuba è un modo di spostarsi del tutto normale: i cubani hanno l’obbligo di dare passaggi a chi incontrano sulla loro strada, e gli amarillos organizzano le partenze secondo l’ordine di arrivo ai crocevia. Maria toglie una cartolina che le ha mandato tempo fa sua zia dallo zaino, dice che il francobollo che c’è sopra mi piacerà, e mi scrive il suo numero di telefono sul retro, in caso tornassi da queste parti. Il francobollo riprende l’immagine di questa vecchia foto di Che Guevara e Maria aveva ragione, sì, lo apprezzo molto. Prima del suo famoso viaggio su La Poderosa, Ernesto Che Guevara attraversò parte dell’Argentina modificando una bicicletta a cui aveva attaccato un piccolo motore Ducati Cucciolo e questo francobollo è stato stampato in omaggio a quel viaggio in occasione dell’ottantesimo anniversario del Che. È un’immagine davvero insolita rispetto quelle a cui siamo abituati e lo conserverò come un souvenir di viaggio prezioso.
Pinar del Rio, Viñales e i mogotes
Continuando a pedalare stando ben attenti alle buche delle strade cubane, ci troviamo immersi nella fertile campagna tra le piantagioni di tabacco, le palme e le conifere che hanno dato il nome alla regione di Pinar del Rio. La nostra meta è Viñales, nella zona che ospita una delle riserve naturali più belle di Cuba.
Intorno a noi i mogotes, basse colline calcaree dalla forma tozza e rotondeggiante meta di molti arrampicatori, che creano un paesaggio atipico rispetto a quello caraibico che siamo abituati ad immaginare.
Nella valle de Dos Hermanas, su parte dei mogotes c’è il Mural de la Prehistoria, un’opera imponente dipinta negli anni Sessanta da Leogivildo Gonzalez Morillo, pittore della scuola di Diego Rivera, dove vengono rappresentate le dodici tappe dell’ultima era geologica ed i primi indios, i guanahatabeyes, che popolarono questi posti.
La zona è ricca anche di grotte da esplorare, qui vicino c’è il sistema di grotte più grande di Cuba, la Gran Caverna de Santo Tomas, composto da più di 46 gallerie su vari livelli e visitabile accompagnati da una guida.
La natura è talmente lussureggiante che se avete tempo vale davvero la pena di fare una gita a cavallo tra queste meravigliose vallate, qui un link dove potete trovare qualche indicazione utile.
Relax e spiaggie caraibiche a Cajo Jutías
Da Viñales è possibile raggiungere in bici attraverso un collegamento artificiale con la terraferma la piccola isola di Cajo Jutías, un vero paradiso caraibico da cartolina, con la sabbia bianca, le mangrovie e l’acqua turchina. Qui possiamo rilassarci un po’, ci hanno consigliato di arrivare il mattino presto per evitare i turisti, ed il consiglio si rivela prezioso per gustarci mariscos e coco loco con rum, succo di limone e miele tranquillamente vicino al faro. Nei prossimi giorni ci aspettano due tappe in bicicletta prima di arrivare a Las Terrazas e ci godiamo un po’ di vita da spiaggia.
Attraversare questa parte di Cuba in bicicletta è un’esperienza davvero unica e possiamo godere di tutto quello che il paesaggio ci offre, tra piantagioni di tabacco e caffè. Anche nei villaggi più remoti tra fattorie col tetto di paglia e capanne di lamiera improvvisate, incontriamo file di bambini e bambine saltellanti con le loro divise scolastiche. I cubani che incontriamo ci spiegano che a Cuba tengono molto alla cultura ed all’istruzione gratuita che è obbligatoria fino ai 16 anni, resa possibile anche nelle comunità più sperdute e povere grazie a bravissimi maestri e libri scolastici forniti dallo stato. Una volta terminata la scuola dell’obbligo, gli alunni migliori potranno avere accesso all’università sempre a spese dello stato.
Soroa e i colori delle sue orchidee
Il nostro viaggio in bicicletta continua alla volta di Soroa, dove vogliamo visitare il famoso Orquideario, un giardino che contiene più di 700 specie di orchidea. I colori, la varietà ed il profumo di questi fiori è quasi ubriacante e lo scenario è davvero unico. La zona è molto umida e per fortuna ci siamo spalmati bene con geranio e citronella, le punture di insetto a Cuba possono essere davvero noiose. Dopo il giardino di orchidee prendiamo la bicicletta per andare ad est di Soroa dove vogliamo fare una passeggiata per raggiungere El Salto de Soroa, una cascata nella giungla di 22 metri dove speriamo di farci un bel bagno rilassante nella Poza del Amor e vedere formarsi il famoso “arcobaleno di Cuba” nella cascata, ammirando il paesaggio dall’alto.
La Reserva de la Biosfera Sierra del Rosario a Las Terrazas
Dopo il meritato riposo, ripartiamo con la nostra bicicletta alla volta della riserva naturale di Las Terrazas, nella parte orientale della regione di Pinar del Rio e meta conclusiva del nostro viaggio.
Se conoscete lo spagnolo qui sul sito ufficiale potete trovare un po’ di storia della Reserva de la Biosfera Sierra del Rosario ed alcuni itinerari da poter seguire. Qui a Las Terrazas, dove una volta si coltivavano il caffè e il tabacco, il progetto di riforestazione partito alla fine degli anni Sessanta ha lasciato spazio alla natura tropicale più selvaggia e possiamo ammirare da vicino esemplari come la palma corcho, una pianta che arriva anche a dieci metri di altezza e considerata un vero e proprio fossile vivente, visto che le sue prime tracce risalgono al periodo giurassico. A Cuba riesce a crescere solo in queste zone data la sua fragilità ed il bisogno di un ecosistema molto stabile. Ci sono anche tantissime specie di uccelli da poter osservare: il colibrì smeraldo cubano è uno dei più tipici e il colibrì Elena, presente solo qui, è addirittura il colibrì più piccolo del mondo. Se siete fortunati li potrete vedere svolazzare rapidissimi tra i fiori.
Se avete voglia di pedalare anche voi nella bella Cuba ecco tutte le proposte sui pedali: anche l’inverno è un ottimo periodo, per questo vi consigliamo anche di trascorrere il Capodanno a Cuba!