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Il blog di Girolibero

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Sardegna in bici da corsa: le tappe da non perdere

La prima volta in Sardegna in bici da corsa è stata nel 2010: complice una sorella che vive lì, la voglia di allenarmi ché io nemmeno in vacanza so stare fermo, quelle strade che sembravano dire “dai, vieni a vedere cosa c’è nell’entroterra, ti abbiamo preparato un bel saliscendi di quelli che finiscono a tutta sul mare come piace a te”… Ed è stato amore a prima vista.

Ad aprile 2020 tornerò e con me altri appassionati ciclisti, altri uomini e donne che conto di far innamorare di quest’isola selvaggia, famosa per le spiagge ma che offre decisamente tanto altro, soprattutto a chi ama pedalare. E per rubarti il cuore mi giocherò alcuni luoghi top, delle vere chicche che rendono questo tour uno dei miei preferiti e che non vedo l’ora di rifare.

10 cose che ti faranno innamorare della Sardegna in bici da corsa

1. passo Arcu Genna Bogai

Appena fuori Iglesias si inizia a pedalare nell’entroterra: qui le salite sono come non te le aspetti, quasi Dolomitiche, una goduria! Dopo 30 km di saliscendi godibilissimi e senza mare di colpo si inizia a scendere, ed eccolo lì, il blu più blu che tu abbia mai visto. La discesa fino a Torre dei Corsari sarà uno dei ricordi più indimenticabili di questa prima tappa, ma anche di tutta la vacanza.

2. lo sai che ci sono le dune?

Scenari da deserto in Sardegna? Sì: lungo la costa ovest si estendono per 1,5 km quadrati le Dune di Piscinas (da non confondere però con l’omonimo comune e la sua bellissima spiaggia nel Sulcis Iglesiente). Sono uno dei panorami più inaspettati del tour e per arrivarci pedaleremo tra costa ed entroterra, alternando facili salite a divertenti discese.

3. ponti sul mare e lagune

Tra la piana di Oristano e Arborea si pedala su un ponte sul mare: ma ti immagini la meraviglia e il senso di libertà di pedalare proprio lì, circondati solo dal bellissimo mare sardo? E poi si prosegue in una zona di laguna che ricorda un po’ il mio Veneto: campi, stagni, uccelli tipici delle zone di palude e una tranquillità impagabile.

4. Bosa, la città colorata

Da Riola Sarda una strada in saliscendi ci porterà fino al mare e a Torre del Pozzo. Un luogo FANTASTICO: spiagge bianche e calette da far impallidire i classici luoghi frequentati da VIP e paparazzi! La tappa poi ci porterà verso l’entroterra fino a Cuglieri e alla sua cattedrale, da cui nelle giornate serene si continua a vedere il mare, e poi scendiamo fino a Bosa, uno dei borghi più belli d’Italia. La riconoscerai subito grazie alle sue casette tutte colorate con tinte vivaci, che la fanno spiccare tra il bosco e il fiume su cui si specchia.

5. una delle strade più belle del mondo

Di strade ne ho pedalate tante, incluse le più amate dai ciclisti e le più famose, ma è in Sardegna la più bella del mondo. 40 km di salite, tutte di circa 1 km, che da Bosa ti portano ad Alghero: dall’entroterra ti sembrerà di volare letteralmente verso il mare, mentre pedali immerso nel verde, metti alla prova i tuoi polpacci e ti diverti, perché questa strada è proprio una goduria. Provare per credere!

6. “Voglio andare ad Alghero”

Te la ricordi quella canzone? Straniero a parte, secondo me ad Alghero ci voleva andare per la zona di spiagge pazzesche che si incontrano da qui andando verso nord: Stintino e La Pelosa sono le due chicche finali che ripagheranno la pedalata, così belle che sarà impossibile resistere ad un bagno fuori stagione! Chi saranno i temerari a che si tufferanno con me?

7. pause pranzo

Non parto mai senza prosecco, salame e il “pan biscotto” tipico delle mie parti, perché anche le pause sono importanti! Organizzo sempre un pranzo in riva al mare con il tradizionale porceddu, e negli anni ho scovato dei ristorantini di pesce che ti motiveranno a chiudere la tappa ogni giorno.

8. Castelsardo

È uno dei borghi che più mi ha colpito di tutta la Sardegna: in quello che a prima vista sembra un isolotto si erge questo paesino medievale circondato dal mare, e sovrastato dalla rocca di Bellavista – e in effetti la vista da qui è di quelle che non dimentichi. La rocca oggi ospita il Museo dell’Intreccio del Mediterraneo, con manufatti creati grazie a diverse tecniche di nodi e intrecci.

9. i profumi

Del tappone che ci porta ad Olbia in tempo per un aperitivo, con un percorso ondulato lungo la Costa Smeralda e pausa pranzo a Santa Teresa di Gallura, quello che più mi colpisce è il profumo. Il profumo Ferri? Sì: perché lungo questa strada bellissima, con alcune salite non particolarmente difficili, ti gusti proprio la pedalata mentre l’arietta fresca ti porta profumi di fiori, di erbe aromatiche, di mirto… ad un certo punto pedalerai per 20 metri in un tripudio di gigli rossi. Imperdibile!

10. lontano dalla folla

Eh sì, in questo periodo dell’anno la Sardegna è tranquilla: niente folle, traffico, spiagge gonfie di ombrelloni e stuoiette. Si pedala per ore anche da soli, se vuoi compagnia ci sono i compagni di viaggio, è la situazione ideale per goderti la pedalata in pieno relax, le risate, il paesaggio. In poche parole viverti completamente la vacanza!

Allora che dici, ti ho fatto un po’ capire il perché del mio Mal di Sardegna? Se hai voglia di vedere dal vivo tutto questo io ti aspetto!


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