/ Claudia di Il Giro del Mondo attraverso i libri / da sapere consigli di lettura
Viaggiare con i libri: Marocco
Tra oceano Atlantico e deserto, nella porzione occidentale del Maghreb, ecco il Marocco. Crocevia di culture e lingue arabe, berbere e successivamente francesi, il Marocco è un luogo ricco di fascino e magia, capace di portare indietro nel tempo il curioso viaggiatore che si accosta alla sua lunga e articolata storia.
In questo itinerario letterario troverai alcuni suggerimenti per scoprire il Marocco prima ancora di vederlo dal vivo.
Da leggere prima di un viaggio in Marocco
Vita nell’harem: “La terrazza proibita” di Fatima Mernissi (traduzione R. R. Dell’Acquarica, Giunti)
Venni al mondo nel 1940 in un harem di Fez, città marocchina del nono secolo (…) Mio padre era solito dire che con i cristiani, e con le donne, i guai nascono quando non vengono rispettati i hudùt, ovvero i sacri confini. Al tempo in cui nacqui si era in pieno caos, perché né donne né cristiani volevano saperne di accettare confini (…) non era un caso che Allah, creando la terra, avesse separato uomini e donne, e messo un mare per dividere cristiani e musulmani. L’armonia esiste quando ogni gruppo rispetta i limiti dell’altro (…); passare quei limiti conduce solo al dolore e all’infelicità.
Nel romanzo “La terrazza proibita” Fatima Mernissi si racconta, aprendosi al mondo, e spiegando che cosa è significato crescere in un harem. Sono gli anni ’40 a Fes, in Marocco, l’harem nel quale Fatima cresce è un luogo stretto, costrittivo, rigido; è un luogo dove ogni espressione è negata, ci sono regole da seguire e la creatività e la fantasia sono represse.
Ma Fatima non smette di sognare e fantasticare; Fatima, come le altre donne di casa, sogna di raggiungere la terrazza, quella proibita, il punto più elevato della casa, quel luogo ideale e tranquillo dove si può essere sé stessi, dove si evade dalle preoccupazioni quotidiane, ci si confronta e ci si raccontano storie solitamente proibite all’interno dell’harem.
Oltre ad essere un libro autobiografico, che fotografa soprattutto la condizione della donna nella società marocchina del secolo scorso, “La terrazza proibita” è anche un libro che racconta il Marocco, la sua storia, il colonialismo e le sue conseguenze e quell’essere tipico dei paesi mediterranei, sempre in bilico tra modernità e tradizione.
Il fascino sospeso nel tempo: “Le voci di Marrakech” di Elias Canetti (traduzione B. Nacci, Adelphi)
Si cammina su e giù respirando il silenzio (…) Si può anche salire sul tetto e di colpo vedere gli innumerevoli tetti a terrazza della città. Si ha l’impressione di una spianata, e tutto sembra fatto di ampie gradinate. Vien da pensare che si può passeggiare sopra l’intera città. I vicoli non sono un ostacolo, non si vedono, si dimentica la loro esistenza. In monti dell’Atlante risplendono vicini, e si potrebbe scambiarli per la catena delle Alpi se la loro luce non fosse più fulgida e non vedessimo tutte quelle palme tra i monti e la città.
“Le voci di Marrakech” di Elias Canetti ha un sottotitolo: “Note di viaggio”. È un’antologia di racconti, ma è anche una riflessione sul senso del viaggiare e in particolare sul viaggio che compì in Marocco nel 1954.
Nelle parole di Canetti, nella sua prosa sempre asciutta e a volte aspra, rivive l’anima più intima del Marocco. Attraverso le vicende di ciechi, cammellieri, donne velate misteriose, commercianti, mendicanti, impostori ed ebrei, Canetti porta il lettore nel cuore della città di Marrakech, descritta utilizzando parole a tratti poetiche e a tratti crude. Un affresco corposo e intrigante, quello della Marrakech degli anni ’50, forse non così diverso da come si presenta la città oggi agli occhi del viaggiatore.
Le mille anime del Marocco: “Marocco, romanzo” di Tahar Ben Jelloun (traduzione C. Poli, Einaudi)
E se il Marocco fosse un libro, un meraviglioso manoscritto conservato in una di quelle belle case di Fes o Marrakech, un racconto sussurrato dal vento della storia, un libro da leggere e rileggere, un’opera inesauribile, capace di fondere semplicità e grandezza d’animo, di passare dal racconto fantastico e crudele alla tonalità picaresca che modella un immaginario sorprendente, di mischiare i generi fino a stordire il lettore, il visitatore, il viaggiatore attento?
Tahar Ben Jelloun è uno dei più noti autori marocchini, nato a Fes e in seguito emigrato in Francia, e molte delle sue opere sono tradotte in italiano. In “Marocco, romanzo” l’autore scrive una guida sentimentale e originale per il viaggiatore che s’appresta a visitare il Marocco.
Nel libro vengono raccontate le storie delle persone, descrizioni struggenti di città e ambienti e leggendo ci si sente totalmente immersi nell’anima più autentica del Marocco, seguendo un lungo itinerario che attraversa appunto città, panorami, volti, storia e leggende.
Tangeri, Marrakech, Fes, Casablanca, i deserti e le montagne dell’Atlante sono alcune delle tappe toccate dal racconto di Tahar Ben Jelloun. “Marocco, romanzo” è una guida sentimentale e romantica che racconta il Marocco con poesia e fascino e che porta il lettore in queste terre meravigliose ancor prima di salire sull’aereo.
E dopo aver letto almeno uno di questi libri non ti resta che partire, magari proprio con uno dei viaggi in Marocco di Zeppelin.