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Da Innsbruck a Verona in bici lungo le valli Isarco e Adige
Negli anni si è guadagnata un ruolo di primo piano nel panorama dei percorsi ciclabili italiani, grazie alla qualità delle infrastrutture e dei servizi ma anche alla bellezza dei paesaggi e delle città che attraversa. Sto parlando della pista ciclabile dell’Adige che unisce Bolzano a Verona.
E se si vuole allungare il tragitto, il percorso più immediato è quello che scende dal passo del Brennero seguendo la valle Isarco. Abbiamo pedalato questo itinerario in diverse stagioni, godendoci il sole tiepido della primavera, le brezza estiva e i colori dei boschi d’autunno: non esiste un periodo più adatto di un altro… persino in inverno (prima che la neve ricopra la pista ciclabile) potrebbe essere suggestivo pedalare in queste zone!
Innsbruck e il Tirolo in bicicletta
Poco oltre il confine di stato, immersa tra le alte vette alpine, Innsbruck sorveglia il lento incedere delle acque del fiume da cui prende il nome. È il punto di partenza ideale per intraprendere un viaggio verso sud lungo la ciclopista del Sole che dopo aver oltrepassato il valico del Brennero, entra in Italia. La capitale del Tirolo Settentrionale vi accoglierà con il suo Tettuccio d’Oro (Goldenes Dachl) e quell’aria mitteleuropea tipica delle città d’oltralpe.
Per raggiungere il confine italo-austriaco è possibile seguire l’itinerario di lunga percorrenza Eurovelo 7 oppure saltare su un treno che si fermerà nel paese di Brennero: la fermata si trova a pochi metri dall’imbocco della pista ciclabile ed è questo il punto da cui abbiamo iniziato noi a pedalare… non prima di esserci gustati un buon caffè!
Dal Brennero a Bolzano lungo la valle Isarco
Il passaggio in Italia coincide con l’ingresso nella valle Isarco e l’inizio della lenta ma inesorabile discesa dalle Alpi verso la pianura Padana. La ciclovia segue in parte l’andamento del fiume, fino alla sua immissione nell’Adige a Bolzano, ma nella prima parte il percorso ciclabile coincide con una ex-ferrovia, dismessa nel 1999 perché sostituita con una lunga galleria e riqualificata a percorso ciclopedonale. L’itinerario sui vecchi binari entra in val di Fleres, una laterale della valle Isarco, per poi uscirne raggiungendo Colle Isarco. Incontriamo una mamma con due figlioletti che ingaggiano subito una sfida con il sottoscritto. Mi devo arrendere alla loro intraprendenza e la scusa buona sono i paesaggi bucolici altoatesini che meritano una sosta fotografica… ci vedremo più a valle, ragazzi!
Una breve risalita è l’unica asperità prima di raggiungere Vipiteno che viene attraversata dall’itinerario. Il piccolo centro abitato merita di essere visitato e dopo essere passati sotto l’alta Torre delle Dodici si ritorna in breve fuori dal traffico e in sede protetta. Castel Tasso e Castel Pietra sono il tipico esempio della molteplice presenza di manieri di diverse epoche presenti in queste vallate. Perderemo il conto prima di giungere alla fine della prima giornata di pedalate.
Tra un colpo di pedale e quello successivo si giunge a Fortezza che deve il nome all’enorme edificio austro-ungarico d’origine bellica che sovrasta il paese. Proprio nei pressi della fortezza si trova lo “svincolo” ciclabile che porterebbe in val Pusteria ma oggi non è quella la nostra meta. Si prosegue e in men che non si dica ci si trova, con una discesa piuttosto brusca, alle porte di Bressanone. Se si amano i buoni vini, non si potrà evitare una visita all’antica Abbazia di Novacella. La ciclabile segue il corso dell’Isarco, restando ai margini del centro storico. Anche Bressanone merita di essere scoperta quindi lasciate la bici al palo per un po’ e esplorate a piedi le sue viuzze.
L’Isarco si ingrossa ricevendo le acque del Rienza che scendono dalla val Pusteria e nei millenni ha scavato la vallata che più avanti si restringe fino a diventare quasi un canyon. Non lontano dal punto più stretto si giunge a Chiusa, un nome che ne esplica la posizione e il ruolo storico di borgo doganale. Ogni chilometro è una scoperta e dopo il monastero di Sabiona, i pendii della vallata ospitano il castello di Trostburg che domina Ponte Gardena. La ciclabile in questo tratto è suggestiva e serpeggia a fondovalle seguendo il fiume. Anche in questo tratto si segue il vecchio sedime di una ferrovia ormai dismessa e le gallerie sistemate vengono illuminate tramite apposite fotocellule al nostro passaggio. Il capoluogo di provincia è ormai vicino e non ci resta che superare Prato all’Isarco e Cardano per raggiungere il centro città, restando praticamente sempre su ciclabile. Dopo circa 100 km di percorso immerso nelle alpi, si giunge quindi alla prima città di una certa dimensione sull’itinerario. L’amministrazione locale ha investito molto sulla ciclabilità e Bolzano si fregia di diritto dell’appellativo di “città delle biciclette”. Si può giungere nel cuore della città, piazza Walther, restando in sella per fermarsi ad ammirare il duomo gotico che troneggia con il suo tetto verde e oro. Piazza delle Erbe e i noti portici sono più piacevoli da visitare a piedi e quindi il consiglio è quello di lasciare la bici in uno dei tanti spazi appositi e proseguire con le vostre gambe.
La valle dell’Adige: da Bolzano a Verona
Bolzano è un importante snodo per la ciclabilità della provincia e qui arrivano e partono le ciclabili dell’Isarco, dell’Adige (verso la val Venosta e verso Verona) e dell’Oltradige.
Proseguendo verso sud, si giunge ai piedi di castel Firmiano che domina la città dall’alto di una collina. Appena sotto al castello l’Isarco si immette nell’Adige e lo stesso fa la sua ciclabile. Si prosegue verso sud, lasciandosi il traffico (seppur composto e limitato) della città alle spalle per attraversare vasti appezzamenti agricoli. La valle dell’Adige è rinomata per gli ottimi vini che vengono coltivati lungo tutto il suo corso: più a nord è il Gewurztraminer a farla da padrone mentre più a sud il Teroldego prende il sopravvento. Se decidete di fare una sosta in cantina, ricordate di bere con moderazione: l’alcol e i muscoli non vanno troppo d’accordo quando si tratta di pedalare!
Prima di lasciare l’Alto Adige per entrare in Trentino si passa dalla stazione dei treni di Ora che un tempo era anche lo snodo di partenza della Ferrovia della Val di Fiemme che oggi è diventato un prestigioso percorso cicloturistico (sterrato ma fattibile con bici da viaggio). Anche in questo caso però la meta della nostra pedalata non prevede salite e quindi si prosegue oramai in pianura verso Trento, lasciandosi alle spalle la piana rotaliana e il biotopo delle Foci dell’Avisio, altro immissario del fiume Adige. La pista ciclabile segue per tutto il tempo il corso del fiume ed entra in città lungo la direttrice fluviale. Una breve deviazione vi permetterà di giungere in piazza Duomo, ai piedi del Nettuno, mentre non dovrete praticamente neanche abbandonare la ciclabile se vorrete visitare il MUSE, museo delle Scienze di Trento.
La pedalata è sciolta e così si può proseguire verso sud oltrepassando il grande BiciGrill del capoluogo. Si fiancheggia l’aeroporto Caproni (piccolo e poco frequentato) per poi dirigersi verso un’altra cittadina che merita una breve deviazione: Rovereto. Prima di giungervi però si potrà ammirare la maestosità di Castel Beseno sulla sinistra orografica della valle dell’Adige: se vorrete salire potrete visitare il castello con poco sforzo.
Le campagne trentine sono curate e ben tenute e sarà un piacere pedalare tra i vigneti. A Rovereto, restando su pista ciclabile, si hanno due possibilità:
- proseguire verso sud continuando sulla ciclopista del Sole/Eurovelo 7 lungo l’Adige. In tal caso si entrerà a breve in Veneto, si proseguirà su itinerario ciclabile fino ad Affi e Rivoli per poi imboccare la pista ciclabile lungo il canale Biffis e da Bussolengo giungere a Verona.
- deviare verso ovest, oltrepassare il dolce passo S. Giovanni e scendere al lago di Garda nei pressi di Torbole per poi sfruttare i traghetti fino a Peschiera; da Peschiera si potrà inforcare nuovamente la bici per dirigersi verso la città di Romeo e Giulietta e dell’Arena e concludere questa cavalcata delle Alpi di qualche giorno. Questa opzione è forse più suggestiva perché vi farà cambiare punto di vista, panorama e paesaggio, concedendovi anche un clima mitigato dalla brezza del lago di Garda.
Se volete seguire le nostre tracce e percorrere la ciclopista del Sole da Innsbruck a Verona in bici potete affidarvi a Girolibero e ai suoi tour: