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Il blog di Girolibero

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Viaggiare con i libri: Danimarca

La meta delle letture di oggi è la Danimarca: la letteratura di questo bellissimo stato del Nord Europa riflette la potenza della natura, unita a sentimenti forti. Se stai pensando di partire per un viaggio in Danimarca, questi sono secondo me i 3 libri da leggere prima o da mettere in valigia.

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“Spesso sono felice” di Jens Christian Grøndahl (trad. E. Kampmann, Feltrinelli)

L’amore era. Non è più? Sì, che è, muore con l’uomo, ma per quanto tempo potrà svolazzare per conto suo, tendersi nella stanza vuota cercando di acchiappare i granelli di polvere in un raggio di sole? A che punto si trasforma nel ricordo di un sentimento, e non è più il sentimento stesso? (…) Finii con l’amare Georg al posto tuo, e non avrei mai immaginato neanche questo, ma di qui a continuare a vivere in casa sua, senza di lui? Per qualche motivo mi pare inconcepibile, e vorrei capire perché.

Ellinor è una donna di settant’anni, che sa come vuole trascorrere gli ultimi anni che le restano; dopo la morte del secondo marito, Georg, Ellinor vende la grande casa senza interpellare i gemelli, figli di Georg e di Anna la prima moglie di lui, tornando nel suo quartiere di Copenaghen. La vita di Ellinor non è sempre stata facile perché tre eventi l’hanno segnata per sempre: la scoperta dell’identità di suo padre, il tradimento da parte del suo primo marito e un terribile incidente mortale occorso sulle Dolomiti molti anni prima. Ellinor racconta tutto questo, con un tono malinconico ma striato di positività, sotto forma di lettera ad Anna danese di origini italiane, l’amica scomparsa anni prima e attraverso queste righe che Ellinor traccia un bilancio della sua esistenza.
“Spesso sono felice” di Jens Christian Grøndahl è un romanzo che fa riflettere sul tempo che passa, lava via discordie e rancori, ma acuisce la potenza dei segreti taciuti per troppo tempo; fa riflettere su cosa resterà di noi quando non ci saremo più, chi si occuperà delle persone che abbiamo lasciato e chissà se qualcuno prenderà “il nostro posto” nel mondo.

“Isola” di Siri Ranva Hjelm Jacobsen (trad. M. V. D’Avino, Iperbore)

Un tempo si credeva che nel mare intorno alle Faroe ci fossero isole galleggianti, raccontava abbi (…) ‘Da dove venivano?’ domandai (…) Prendi Svínoy: un tempo era un’isola galleggiante. Da dove veniva, nessuno sapeva dirlo, ma di giorno si teneva nascosta nell’abisso. Ogni notte spuntava in superficie e con un po’ di fortuna poteva capitare di vederla: spumeggiante contro il cielo, sorta dal nulla, con l’acqua che le scorreva intorno a fiotti.

“Isola” di Siri Ranva Hjelm Jacobsen è un romanzo breve ma molto evocativo, ricco di immagini suggestive e descrizioni poetiche, una saga famigliare che ha come sfondo le isole Faroe, che la giovane protagonista con il nome che è incapace a pronunciare – perché faroese e lei conosce solo il danese – raggiunge per interrogare i parenti rimasti sulle isole per approfondire le conoscenze riguardo ai nonni, Marita e Fritz.

Le vicissitudini famigliari vengono rivelate un po’ per volta: un dettaglio del passato e subito un salto nel presente, un altro dettaglio e di nuovo il silenzio. La protagonista, nella sua ricerca, è accompagnata dalla madre e dal padre, i quali viaggiano attraverso i lussureggianti e incontaminati paesaggi delle Faroe, gli abitati maggiori come Tórshavn e le isole che scompaiono in una notte, come vuole la leggenda di Mikynes; il romanzo, bellissimo, di Siri R. H. Jacobsen pone l’accento sulla conoscenza delle proprie radici e sul fatto che con il tempo si arrivi a considerare il luogo di nascita dei nonni come l’origine della propria storia.

“Fiabe” di Hans Christian Andersen (trad. A. Manghi e M. Rinaldi, Einaudi)

– Ma ricordati, – disse la strega, – una volta assunta la forma umana, non potrai ridiventare sirena mai più! Mai più discendere nel fondo del mare presso le tue sorelle e nella casa di tuo padre; e se non conquisterai l’amore del principe al punto che egli per te dimentichi padre e madre, e abbia tutto il cuore e la mente fissi in te, e lasci che il prete ponga la tua nella sua mano perché siate marito e moglie, tu non otterrai un’anima immortale! Se egli sposa un’altra donna, il primo mattino dopo il matrimonio, il tuo cuore di spezzerà e tu non sarai che schiuma sulle onde!
– Io lo voglio! – disse la piccola sirena, ed era pallida come una morta.

La celebre statua della Sirenetta è forse l’immagine che viene in mente a tutti noi quando alla Danimarca e alla sua letteratura. Andersen fu uno scrittore girovago, viaggiatore instancabile, spesso ospite gradito delle corti reali europee; con le sue storie è riuscito ad incantare generazioni di lettori e di sognatori, raccontando luoghi e paesi da lui vissuti. Le radici della sua poesia sono però sempre in Danimarca ed è lo scrittore danese per eccellenza.

La grandezza e l’originalità di Andersen derivano in gran parte dalla sua fede, quel mondo dove i fantasmi esprimono gli spaventi e le speranze della vita. Le sue fiabe hanno la capacità di rispecchiare, con semplicità, la società e la mentalità danese dell’epoca. Sono tante le emozioni da lui descritte: bonarietà, modestia, allegria, tristezza, serenità nelle sorti avverse; Andersen ha reso famoso nel mondo quel piccolo paese fatto di pianure, senza profili molto pronunciati, dove il colore quasi non esiste ma dominano le sfumature.

Idee per partire davvero per la Danimarca

Ora che hai le letture giuste da mettere in valigia non ti resta che scegliere il tuo prossimo viaggio in Danimarca!


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