/ Anita Andriolo / da pedalare
Olanda: piste ciclabili all’avanguardia!
Siamo abituati a vederle tutte simili, ossia strisce di asfalto più o meno lunghe, a una o due corsie. Sappiate invece che anche il mondo delle piste ciclabili sta subendo rivoluzioni nel senso della sostenibilità ambientale, mettendo in campo idee nuove, talvolta bizzarre, dal sapore altamente tecnologico.
Guarda caso, sembra proprio che la patria delle biciclette stia diventando leader nel campo… non ci resta che tirare le fila delle ultime trovate ciclabili made in Holland!
La pista ciclabile di Van Gogh
Mai pensato di pedalare in un quadro? Da pochi anni si può grazie all’omaggio del designer Daan Roosegaarde a Van Gogh, che rivisita non solo il famoso quadro “La notte stellata”, ma anche il concetto stesso di pista ciclabile. Si tratta di un luminoso chilometro inaugurato nel 2015, parte della più lunga “Ciclabile di Van Gogh”, un percorso di ben 355 km nella regione olandese del Brabante.
Come funziona?
È stata realizzata un po’ come un mosaico, con migliaia di sassolini tagliati al laser e incastonati nella pavimentazione, in modo da ricreare i grandi turbinii stellari dal sapore visionario di Van Gogh. Durante il giorno assorbono la luce del sole, la notte la liberano piano piano come le stelle, senza turbare la delicata natura circostante.
Dove si trova?
A Nuenen, vicino a Eindhoven, un luogo dove Vincent visse per un paio d’anni dando alla luce il primo dei suoi capolavori, “I Mangiatori di Patate”, insieme a ritratti di paesaggi e soprattutto di mulini. E proprio 2 di questi mulini, quello di Colse e di Opwettense, sono quelli luminosamente collegati da questo tratto di ciclabile, creando così un’area interamente ispirata dal pittore olandese.
La SolaRoad
E sempre di luce si parla! La SolaRoad è la prima pista ciclabile a energia solare al mondo, e collega Krommenie e Wormerveer, due sobborghi di Amsterdam. Inaugurata a fine 2014 sta completando ora i suoi 3 anni di prova.
Un suolo “tecnologico”
Il tratto “solare” è lungo 80 metri ed è composto da una serie di grossi pannelli su cui è montata una lastra di vetro resistentissima (anche al passaggio di un tir!) che protegge le celle solari. Il concetto è molto semplice: l’energia catturata dalla pista ciclabile genera elettricità che serve ad alimentare ad esempio l’illuminazione stradale, i semafori e dà corrente alle abitazioni vicine.
Una bella scommessa costata 3,5 milioni di Euro, e che sembra idea gradita anche al di fuori dei confini nazionali, ad esempio in Francia dove è sorta un’altra ciclabile simile a Étampes, vicino a Parigi. Sono poi arrivati i primi accordi con la California e gli interessamenti di alcuni stati del Sud Est asiatico.
Che ne dite di una ciclabile di carta igienica?
Passino i punti luminosi e i pannelli solari… ma chi mai avrebbe pensato alla carta igienica al posto dell’asfalto?! Ebbene, in terra d’Olanda succede che si riesca a riutilizzare la cellulosa dalla carta circolante nelle fognature, e ricavarne un grandioso composto, quasi indistinguibile dal classico asfalto, con cui ricoprire le ciclabili.
I suoi pro
È un materiale green, di riciclo e drena bene l’acqua in caso di pioggia. Riutilizzare la carta significa un grosso risparmio in termini di CO2, dato che non deve più essere smaltita e poi incenerita.
I primi fortunati pedalatori che hanno l’onore di percorrerla sono quelli che si spostano da Leeuwarden a Stiens, in Frisia, e anche se per ora la sperimentazione riguarda solamente 1 chilometro di ciclabile aleggia un certo ottimismo nell’ambiente, tanto che anche la capitale Amsterdam se ne sta interessando.
Insomma, come secoli or sono, l’Olanda sta aprendo vie (ciclabili) verso nuovi mondi, ma in mancanza della Compagnia delle Indie le conquiste sono quelle di designer, ingegneri, architetti e ricercatori.
Molte delle nostre vacanze in bici toccano Amsterdam e la Frisia, non ti resta che partire e pedalare!